Montandon,Alain.
Elogio dell'ospitalità. Storia di un "rito" da Omero a Kafka.
Traduzione di Maria Teresa Ricci. Roma, Salerno Ed.
2004,
cm.15x21,
pp.316,
brossura cop.fig.a col.
Coll.Piccoli Saggi,21.
Il concetto di ospitalità racchiude in sé degli aspetti erotici; soddisfa infatti il desiderio di essere accolti ma anche quello di dare e ricevere. Fin da Omero – che nella sua Odissea racconta le tipologie di accoglienza di Calipso, Circe, Polifemo, Nausicaa, Penelope – è possibile ripercorrere diverse concezioni di ospitalità e diverse strategie di seduzione dell’ospite. L’atto di ospitare, ben lungi dall’essere statico, racchiude in sé mille turbamenti, offrendo un’ampia casistica erotica dalla semplice seduzione fino al traviamento. La letteratura dell’ospitalità nel mito e nella leggenda riesuma anche gl’incubi piú inconsci di banchetti in cui si pratica il cannibalismo e l’ambiguità della situazione lascia fino alla fine il dubbio se il piatto forte sia chi invita o chi è invitato. L’ospitalità kafkiana ha aspetti angoscianti nella convivenza forzata in famiglia, dove è alienante l’appiccicosa promiscuità di esseri incompatibili e dove si finisce per essere reciprocamente sgraditi ospiti. Anche l’atto del tradurre o del parlare una lingua straniera contemplano il concetto di ospitalità e Pirandello della novella Lontano ne è un esempio. Il libro di Montandon è un viaggio nella letteratura: a ogni stazione c’è un ospite, attivo o passivo, e l’autore lo esamina studiando il caso come Freud con i suoi pazienti, per ricostruire un interessante bestiario delle tipologie incontrate.
EAN:
9788884024589