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Sei romanzi fra due secoli.

Author:
Publisher: A.Mondadori.
Date of publ.:
Details: cm.13x20, pp.XII,934,(2), legatura ed.in tutta tela. Collez.Omnibus.

Note: Privi di sopracoperta, tracce d'uso.
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Milano, Fratelli Treves Editori 1914, cm.10,5x16,5, pp.XI,248, rilegatura coeva priva del dorso. Prima edizione.
EUR 28.00
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Bologna, FirenzeLibri Editore 1997, cm.14,5x21,5, pp.128, 8 tavv.ft. brossura cop.fig. Coll.I Libri di Massimiliano Boni. Viaggi in Italia,16. Senigallia, Loreto, Osimo, Castelfidardo, Recanati, Tolentino, Foligno, Assisi, Gubbio, Spoleto, il Monte Catria, sono alcuni dei luoghi descritti dal Panzini in modo splendido e insieme originale. Ma l'autore non era uomo da accontentarsi di descrivere una chiesa, la porta di entrata di una città, un monumento, un'iscrizione, pur molto apprezzandoli, ma sentiva il bisogno di descrivere anche le persone che avevano abitato o che abitavano in queste città o paesi. Di qui la descrizione umanissima ma anche formalmente realizzata, di molte figure che l'autore incontra nel suo viaggio. Ecco quindi i due agricoltori che, nelle vicinanze di Recanati, mentre accompagnano alcuni buoi, interrogati dal Panzini sul Leopardi, danno una risposta apparentemente bizzarra, ma che ha molti punti giusti. Ecco la donna che era andata a Roma per "istruire" il Papa, ecco la lo-candiera goldoniana di Assisi, la donna vecchia e malata che prega intensamente dentro la Porziuncola, ecco le guide per salire il Monte Catria. Bellissimo anche il ritratto delle tre bambine che alle fonti del Clitunno non recitano, ma cantano la famosa ode carducciana dedicata a queste fonti. In altre parole la vita dei momenti e delle persone di buona parte delle Marche e dell'Umbria come erano cento anni fa, in una descrizione cordiale e insieme incisiva.

EAN: 9788876224249
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Bologna, FirenzeLibri Editore 2001, cm.14x21,5, pp.96, brossura cop.fig. Coll.I Libri di Massimiliano Boni. Romanzi e Racconti,11. Nel 1896 esce, a Milano, il secondo libro di Alfredo Panzini. Il libro si intitola Gli ingenui ed è composto da quattro racconti Nora, Da Novi a Pavia, Per un ribelle e, in "pole position", La cagna nera. Il libro è recensito, da uno dei maggiori critici del tempo, Luigi Capuana. E qui comincia, cioè subito, la sventura, non del signor Bonaventura, ma del lungo racconto o romanzo breve. Difatti il Capuana preferisce tra i quattro racconti, Da Novi a Pavia e considera in modo quasi completamente negativo il racconto della povera cagnetta e del professore. Ma la sfortuna critica del racconto continua nel tempo. Molti critici che dedicano saggi e studi al Panzini, anche di impegno e di notevole valore, o non parlano del racconto o ne parlano in modo fortemente limitativo ponendolo, nei casi migliori allo stesso livello del racconto La biscia, di gran lunga inferiore invece alla storia della cagnetta e del professore. Già due volte sono stati citati i personaggi principali del romanzo breve cioè la cagnetta ed il professore. Difatti il racconto non è solo la storia del professore che prende a ben volere una povera cagnetta randagia, ma questo è certamente il tema fondamentale del romanzo. Tema pericoloso in quanto era facile, nel descrivere i guai della povera cagnetta, cadere nel più vieto sentimentalismo. E di cadere nella retorica nel discorso tenuto in sua difesa dal professore. Pericoli ambedue evitati dall'autore. Altro pericolo, decisamente evitato, nel racconto, dal Panzini, con l'aiuto di Apollo, è stato quello di rendere la cagnetta in modo simbolico (simbolo di tutti i diseredati, uomini e bestie) e nello stesso tempo di renderne la sua individualità ed umanità. Il romanzo breve è senz'altro degno di stare alla pari ai migliori (e molto più celebri) romanzi brevi di Thomas Mann (Tonio Kröger, Disordine e dolore precoce, ecc.) e di altri romanzi brevi di altri autori dello stesso livello.

EAN: 9788876223761
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Romanzo. Bologna, FirenzeLibri Editore 2000, cm.14x21,5, pp.176, brossura cop.fig.a col. Coll.I Libri di Massimiliano Boni. Romanzi e Racconti,10. Il romanzo è il romanzo appunto dell'amore di Catullo per una delle più intelligenti, più belle e brillanti e spregiudicate donne del suo tempo, Clodia moglie del console di Roma Metello Celere e appartenente all'antica e nobile famiglia dei Clodii, che il poeta chiama Lesbia. Amore celebrato nei suoi momenti felici e nei suoi momenti infelici in modo appassionato da Catullo, molto probabilmente il maggior poeta lirico che abbia avuto la letteratura latina. È uno dei più riusciti ro-manzi di Panzini. E per certi versi si può dire che gareggia col grande poeta antico, non si dice vittoriosamente ma con arrivo al traguardo della poesia a non troppa lunga distanza. Stupendi sono, ad ogni modo, alcuni ritratti a cominciare da quello di Clodia. Anche quelli di Cicerone, di Orazio e di Augusto sono ritratti riusciti molto bene. Il Panzini scrisse anche veri e propri studi storici, considerati, però, in modo piuttosto negativo. Probabilmente con ragione. Ma altrettanto pro-babilmente il Panzini storico occorre forse cercarlo nelle sue opere narrative. Cosa che del resto ha un precedente illustre, Alessandro Manzoni, storico molto più valido nel romanzo famoso che nei suoi scritti storici veri e propri. Ad ogni modo anche l'ambiente storico degli amori dei due protagonisti, tra i più turbolenti della storia romana in quanto stava tramontando l'antico e glorioso regime repubblicano e stava imponendosi il principato, è reso molto bene, con appassionato distacco. Stupenda poi è la parte finale del romanzo in cui il tema dell'amore e della morte così caro ai poeti romantici ma che gli scrittori del tardo romanticismo avevano fortemente indebolito, qui nuovamente si riafferma in modo splendido. Alfredo Panzini nacque a Senigallia, in provincia di Ancona, nel 1863 e morì a Roma nel 1939. Si laureò a Bologna con il Carducci. Incominciò presto a insegnare nelle scuole statali. Cominciò presto anche a scrivere bozzetti e racconti o pagine di viaggio. Dopo la sua morte, fu rapidamente dimenticato. Ingiustamente. Tra l'altro uno degli aspetti più negativamente considerati dalla critica del secondo '900, fu proprio la sua opera narrativa. Si accettò, quando si accettò, il Panzini della Lanterna di Diogene e del Viaggio di un povero letterato ma si rifiutò quasi sempre il Panzini narratore. Ingiustamente anche in questo caso. Perché il Panzini scrisse anche opere di narrativa di impostazione modernissima e ricche di poesia, come questa che presentiamo all'intelligente lettore di oggi.

EAN: 9788876223587
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#52057 Arte Pittura
da opere di E. Ferroni, N. Cannicci, A. Hollaender, F. Gioli, L. Gioli, C. Ciani, G. Bartolena, U. Liegi, P. Nomellini, L. Tommasi, O. Ghiglia, M. Puccini, L. Viani, A. Cecconi, G. Micheli, L. Bechi, S. Bruzzi, E. Cecconi, F. Simi, F. Vinea, A. Tommasi, A. Faldi, U. Manaresi, R. Panerai, A. Pisa, R. Gambogi, G. Kienerk, S. Bicchi, G. Magni, L. Lloyd, L. Michelacci. Leg. tela edit. Rara e significativa pubblicazione su quegli artisti che, affascinati dalla lezione dei Macchiaioli, ne trassero motivo di originali ispirazioni, imprimendo spesso nelle proprie opere caratteri profondamente umani e talvolta drammatici. Firenze, Centro Editoriale Arte e Turismo 1962, cm.25x35, pp.300, num.issime tavv.col.e bn.nt. legatura editoriale in tutta tela, sopraccoperta figurata a colori.
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EUR 110.00
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Milano, Baldini e Castoldi s.d.circa 1954, cm.17x24, pp.240, centinaia di figg.bn.nt. legatura ed.soprac.fig.a col. Coll.Il Sestante. Resoconto del viaggio condotto dall'A., dal cineasta Fred Matter, reduce dalla Missione francese nella Groenlandia, e da Jean de Guebriant, addetto agli studi geografici allora appena reduce dal circuito automobilistico del Mediterraneo
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#252668 Arte Saggi
Published on the occassion of 'Tonico Lemos Auad' at Stephen Friedman Gallery, London (9 February - 10 March 2018). London, Koenig Books 2018, cm.22x31, 188 pages, 127 col.ill. hardcover, clothbound. Kiki Mazzucchelli escreveu um texto crítico para a primeira monografia de Tonico Lemos Auad, a ser lançada na Galeria Luisa Strina na próxima terça-feira, 10 de abril. Além dela, José Augusto Ribeiro e Grant Watson também participam da publicação, que abrange mais de duas décadas de produção do artista. O livro parte da primeira série de esculturas de Auad, feitas de fiapos de carpete e desenhos sobre cascas de banana, até chegar em seus trabalhos mais recentes, que usam tecido e plantas medicinais como suporte. Constrói, assim, uma visão abrangente e ricamente ilustrada da obra do artista, que investiga noções de tempo, mortalidade e reparo através da transformação de materiais comuns em imagens e estruturas complexas. -- This mid-career monograph covers more than two decades of London-based Brazilian artist Tonico Lemos Auad’s (b.1968) work. Since the late 1990s, Auad has developed a multifarious body of works that probes notions of time, mortality and repair through the transformation of ordinary materials into remarkably complex images and structures. From his celebrated early series of sculptures made of carpet fluff and drawings on banana skins to his recent focus on textiles and medicinal plants, this publication offers a comprehensive and generously illustrated overview of this singular artist’s oeuvre. Newly commissioned essays by Kiki Mazzucchelli, José Augusto Ribeiro and Grant Watson offer new perspectives on Auad’s practice by exploring different aspects of his rich and varied exploration of unusual materials and forms.

EAN: 9783960983378
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Traduz. di Elena Callegari. Milano, Adelphi per Il Corriere della Sera 2009, cm.11x18,5, pp.134, brossura con bandelle, copertina figurata a colori. Collana Le Inchieste del Commissario Maigret,23.
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