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Mosaico. Colomba.

Author:
Publisher: Fratelli Fabbri Ed.
Date of publ.:
Series: Coll.I Grandi della Letteratura.
Details: cm.12,3x18,5, pp.309, legatura ed.in imitlin, titoli e fregi in oro al piatto ant.e dorso, Coll.I Grandi della Letteratura.

EUR 5.90
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Introduz.e.note di Primo Zanotti. Torino, Lattes & C.Editori 1947, cm.12x19,5, pp.XV,207, 1 foto bn.dell'autore in antip. brossura sopracop.fig. Coll.Scrittori Stranieri Moderni. Testo in francese.(laceraz.alla soprac.).
EUR 8.00
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Introduzione di Guido Paduano. traduzione e note di Eva Fontana. Edizione con Testo a fronte. Pisa, ETS 2004, cm.14x21, pp.204, brossura Coll.Melusina,Testi a Fronte,6. In appendice il libretto della Carmen di Bizet di H.Meilhac , L.Halévy Con la sua narrazione sobria e serrata, "Carmen" di Mérimée definisce il paradigma della distruttività dell'amore. La passione per la zingara Carmen stacca il giovane ufficiale don José dalla società e dal sistema di valori a cui appartiene e fa di lui un bandito; quando Carmen non lo amerà più, in nome del proprio insopprimibile bisogno di libertà, l'amore che sopravvive disperatamente in lui lo porterà a ucciderla. Queste caratteristiche del testo risultano più chiaramente se lo si pone a confronto (un confronto illuminante in entrambe le direzioni) con l'opera-comique che trent'anni dopo ne trasse Bizet, e che da allora domina i palcoscenici di tutto il mondo.

EAN: 9788846707314
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Testo in francese. Napoli, Morano Ed. 1995, cm.12,7x19, pp.159, brossura cop.ill.a col. Coll.Du Coq a l'Ane.
EUR 5.00
Available
A cura di Anton Francesco Filippini. Milano, Club degli Editori su licenza Edizioni Casini 1963, cm.13,5x20,5, pp.XVII,314, legatura ed.cartonata. [copia in buono stato] Coll.Caleidoscopio,27.

EAN: 9782010007255
EUR 12.00
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Disponiamo dei segg.vol.: 1982,n.unico,ed.Regione Toscana, 1983,n.1,pp.296. 1984-1985,n.2-3,pp.292. 1986,n.4,pp.280. 1987-1988,n.5-6,pp.328. 1989-1990,n.7-8,pp.234. Comitato della "Colombaria",F.Adorno, P.Fiorelli, G.Giacomelli, G.Nencioni. Firenze, Olschki Ed. 1983-..., cm.17x24, brossura Ciascun vol.:
EUR 24.00
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Palermo, Palumbo 1966, cm.15x21,5, pp.136, brossura, cop.con bandelle. [copia in stato eccellente] Coll.Storia della Critica,15.
EUR 10.00
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Vedute di Roma scelte e ordinate a cura di Arnaldo Bocelli con 16 disegni di Amerigo Bartoli. Milano, Bompiani Ed. 1944, cm.12,5x20,5, pp.XXXVI,366, 16 diss.nt. brossura soprac.fig. Seconda Edizione.
Note: Lievi tracce d'uso alla copertina.
EUR 11.00
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#307514 Arte Saggi
Numero monografico della rivista: Livorno cruciale. Quadrimestrale di Arte e Cultura, Numero 3. Pisa, ETS 2010, cm.17x24, pp.96 ill.a colori. brossura copertina figurata a colori. Antonio Antony de Witt, coltissimo portavoce del dibattito europeo relativo agli scambi tra Oriente e Occidente, in un articolo del 1936, dal titolo Italia e Cina nell’arte, si soffermava sulle note indagini berensoniane riguardo all'orientalismo di certi trecenteschi e quattrocenteschi toscani, in particolare senesi, concludendo: «Quel che conta (...) è il poter riconoscere un'affinità d'elevata natura spirituale tra certe posizioni dell'intendimento artistico senese e l'altro di alcuni popoli d'Oriente, una spiccata raffinatezza in entrambi di facoltà diciamo trascendentali e una congrua dotazione di mezzi acconci a tradurle nella rappresentazione artistica». Ed è proprio de Witt che elencava le prerogative comuni tanto ai Senesi quanto agli artisti dell'Estremo Oriente, quali «il disegno immaginativo» e «una coloritura tutt'altro che grassa e corposa, sibbene piatta», fino a citare certe dichiarazioni di Emilio Cecchi riguardo all’affinità del cromatismo di Pietro Lorenzetti con le lacche cinesi. Il tema dell'oriente, scelto come tema monografico di questo numero della rivista, trova quindi un suo fondamento in un programma di rivisitazione critica di un fenomeno figurativo nelle sue tangenze con la cultura artistica del Novecento italiano e segnatamente toscano. Un collezionista di libri aveva ingaggiato lo scrittore americano Henry Miller affinchè scrivesse in cambio di cento dollari al mese racconti erotici; l'autore del Tropico del Capricorno aveva accettato, ma poi aveva passato la commissione alla sua amica Anaïs. "Così - racconta la Nin - incominciai a scrivere ironicamente, divenendo così improbabile, bizzarra ed esagerata, che pensai che il vecchio si sarebbe accorto che stavo facendo una caricatura della sessualità. Ma non ci fu nessuna protesta". Il ricco collezionista, ricevuti i primi testi, raccomandò meno poesia e più dettagli specifici sul sesso. La Nin rispose a tale invito con una lettera che illumina ancora oggi sulle modalità con cui affrontare i temi dell'erotismo: "Il sesso - scrive Anaïs - perde ogni potere quando diventa esplicito, meccanico, ripetuto, quando diventa un'ossessione meccanicistica. Diventa una noia. Lei ci ha insegnato più di qualunque altro quanto sia sbagliato non mescolarlo all'emozione, all'appetito, al desiderio, alla lussuria, al caso, ai capricci, ai legami personali, a relazioni più profonde che ne cambiano il colore, il sapore, i ritmi, l'intensità (...). Questo è quel che conferisce al sesso la sua struttura sorprendente, le sue trasformazioni sottili, i suoi elementi afrodisiaci. Lei sta rimpicciolendo il mondo delle sue sensazioni". E ancora: "Il sesso deve essere innaffiato di lacrime, di risate, di parole, di promesse, di scenate, di gelosia, di tutte le spezie della paura, di viaggi all'estero, di facce nuove, di romanzi, di racconti, di sogni, di fantasia, di musica, di danza, di oppio, di vino. Quanto perde con questo periscopio sulla punta del pisello, quando invece potrebbe godersi un harem di meraviglie tutte diverse e mai ripetute!". E come la giovane modista di Parigi, quella Matilde descritta in un racconto della Nin, anche la modella della copertina di questo numero si guarda allo specchio in un sottile gioco erotico dove compiacimento e provocazione si mescolano indissolubilmente. Tra l'altro la nostra scrittrice affermava giustamente che scrivere di sesso era diventata una strada verso la santità invece che verso la dissolutezza e, se vogliamo, la pittura di Vittorio Corcos, mirabilmente analizzata nel saggio di Francesca Cagianelli, non indica proprio questo cammino?
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