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Torino, storia e immagini di una provincia.

Author:
Curator: Documentazione e coordinamento edit. di Nicoletta Levis Bonino.
Publisher: Editurist.
Date of publ.:
Series: Coll.Tesori del Piemonte.
Details: cm.21,5,x30, pp.135, numerose ill.e tavv.a col.nt., legatura ed.cartonata, sovraccop.fig.a col. Ottimo esempl. Coll.Tesori del Piemonte.

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A cura di Alessandro Pancheri. Roma, Ediz.di Storia e Letteratura 2001, cm.18x25, pp.XXIX,453, 38 figg.bn.in tavv.ft. brossura soprac.fig. Coll.Carte Palazzeschi. Marino Moretti (1885-1979): le sue Poesie scritte col lapis (1910) gli valsero da parte di G.A. Borghese l'odiata e fortunata definizione di poeta ""crepuscolare"". Ma fu soprattutto narratore, a partire dai racconti dei Lestofanti (1909) e dal romanzo Il sole del sabato (1916), con una produzione vastissima da cui emergono culmini come L'Andreana (1936) e La vedova Fioravanti (1941). Aldo Palazzeschi (1885-1974): scrisse due dei capolavori assoluti del Futurismo, Il Codice di Perelà (1911) e L'Incendiario (1910). In Poesie (1925 e 1930) raccolse quasi tutti i versi della sua prima stagione poetica, con un'ampia scelta di liriche dalle sue prime raccolte. Pubblicò poi Sorelle Materassi (1934), uno dei romanzi più significativi del primo dopoguerra. Nella vecchiaia, tornato a modi sperimentali, pubblicò il romanzo Il Doge (1967) e i libri di poesie Cuor mio (1968) e Via delle cento stelle (1972).

EAN: 9788884980168
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#234946 Facsimili
L’edizione in facsimile del Liber Physiognomiae è stata realizzata in concomitanza con il restauro e con la dotazione della nuova copertina in pelle. L’opera è stampata su carta «Accademia» Fabriano, che richiama il supporto dell’originale. I due fogli membranacei sono riproposti su carta pergamenata. La cucitura e la legatura in pelle di vitello con impressioni a secco sono opera di provetti artigiani. Il commentario, di 64 pagine rilegate in brossura, contiene l’integrale trascrizione del testo latino e relativa traduzione, a cura di Paola Di Pietro Lombardi, un saggio storico-codicologico della stessa autrice, lo studio artistico di Leandro Ventura e quello storico di Daniele Bini. Codice, commentario e certificato di garanzia numerato sono custoditi in cofanetto. Modena, Il Bulino Edizioni d'Arte 2000, cm.22x29, pp.70, Tiratura unica in 999 esemplari numerati. 1440 ca., composto di II + 35 + II carte = 70 pagine, numerate a stampiglia rossa da I a LXX, due carte con astrolabi piani e «volvelle» per la ricerca dell’oroscopo e due pergamene; formato 22x29 cm, legatura in pelle, testo latino in gotico rotondo. Il Liber Physiognomiae è una miscellanea di trattati medico-astrologici medievali, rivisitati in età umanistica. Autore dei testi, miniatore e committente rimangono ancora ignoti. Alle descrizioni sui giorni e sulle stagioni seguono i dodici segni dello zodiaco, raffigurati uno per pagina assieme al testo degli oroscopi, che delineano il carattere e gli eventi positivi e negativi dell’uomo e della donna in relazione al periodo di nascita; i disegni acquarellati del fondo pagina rappresentano gli influssi dei pianeti sul genere umano. Le parti centrale e finale del codice comprendono tavole genealogiche, interpretazioni astrologiche del sogno biblico del profeta Daniele e i suggerimenti medici di Pietro d’Abano, le cui lezioni nel primo Trecento all’Università di Padova si rivelano come le fonti dirette o ispiratrici del Liber. Le dodici tavole con i disegni acquarellati sono opera di un miniatore di area pisanelliana. Prevale l’attribuzione a un artista patavino (anche per i diretti riferimenti agli affreschi del Guariento agli Eremitani), tuttavia recenti ipotesi, non comprovate ma suggestive e forse verosimili, propongono una possibile comittenza per il marchese Leonello d’Este.

EAN: 9788886251396
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#291642 Architettura
Firenze, Olschki Ed. 2021, cm 24 x 31, xvi-230 pp. con 177 figg. b.n. e 12 tavv. f.t. a colori. Rilegato, legatura ed. Questo libro sulle cancellate romane sette-ottocentesche è il frutto di una ricerca durata molti anni, condotta su documenti d’archivio, con rilievi appositamente eseguiti e con analisi dirette sui diversi manufatti. L’intento è stato quello di approfondire la conoscenza di un tipo di manufatto d’arte che in Italia, diversamente da altri Paesi dove le vicende storico-artistiche dei cancelli e dei loro autori sono da tempo oggetto di studi critici, non sembra sempre adeguatamente considerato dalla letteratura specialistica né dall’opinione pubblica. È stato di grande interesse poter riconoscere nei cancelli romani un alto valore artistico e un’identità figurativa paragonabile a quelle dei monumenti architettonici, le cui ragioni, oltre che espressione dell’intenzione creativa, sono un riflesso dell’immagine di Roma e devono molto all’architettura religiosa che, insieme all’archeologia, esigeva dai cancelli requisiti specifici. Nonostante il grande numero di cancellate rimosse per esigenze belliche a seguito delle sanzioni economiche e finanziare deliberate dalla Società delle Nazioni contro l’Italia nel 1935, la quantità di quelle ancora esistenti rimane superiore agli esempi presi in esame, scelti per la loro bellezza e al fine di illustrare il tema trattato.

EAN: 9788822267375
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#318149 Arte Pittura
Verona, Edizioni Ghelfi 1970, cm.14x16, pp.60, con illustrazioni. brossura con sovraccoperta figurata a colori. Edito in 2000 copie.
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