Storie toscane di coraggio, d'amore e di morte.

Milano, Arnoldo Mondadori Editore 1974, cm.14x21, pp.320, legatura editoriale cartonata, con sopracoperta figurata a colori. Coll.Scrittori Italiani e Stranieri.

Milano, Bompiani Ed. marzo 1968, cm.12x20,5, pp.144, brossura cop.fig.a col. Seconda edizione.

Prima edizione di questi diari del 1955-56 quando l'autore era direttore sanitario del manicomio di Lucca. Milano, Arnoldo Mondadori Editore 1990, cm.14x21,5, pp.180, legatura editoriale cartonata, con sopracoperta figurata a colori Prima edizione.

Introduz.di Geno Pampaloni. Milano, Arnoldo Mondadori Editore 1970, cm.11x18,5, pp.XVIII,147, brossura, cop.fig.a col. Coll.Oscar,288.

Illustrazioni di Andrea Rauch. Faella, Prìncipi & Principi 2011, cm.20,5x20,5, pp.48, completamente illustrato a col., legatura ed.cartonata, piatti figg.a col. Coll.Fare Teatro. Raccontare e disegnare il cibo è esigenza atavica, in certo senso archetipica. Alessandro Gigli racconta il cibo con storie, filastrocche, aforismi. Esorcizza quasi la fame, per rimuoverne lo spettro dalla coscienza ancestrale. L’uomo ha paura della fame e ogni atto diventa quindi, in qualche modo, simbolico e rituale. Come nel sogno dello Zanni o nel paese di Bengodi di Calandrino il cibo è sempre visto, da Alessandro Gigli, in forma di montagna, di elencazione di ingredienti e portate. La fame, nelle sue storie, è spesso compilatoria, eccessiva, smodata. Andrea Rauch illustra il testo secondandone le metafore. Evocazioni e suggestioni, diremmo, ma anche un genuino andamento popolare e ‘plebeo’. Un libro che rinfresca e rinnova l’ormai ventennale collaborazione tra Alessandro Gigli e Andrea Rauch.

London, Book Club Associates 1973 cm.14x21, pp.XIV,504, legatura editoriale in tutta tela, sovraccoperta.

Roma, Nuove Grafiche 1942, cm.17x24, pp.62 ill.bn.nt. brossura.

Paris, Points & Contrepoints 1954, cm.14,5x23, pp.58, brossura. Edizione in 250 esemplari , nostro num.111. Su pur fil des papeteries du Marais. Intonso. Alla prima carta dovrebbe essere presente una tavola, assente nel nostro esemplare.