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La Cappella dell'Assunta nel Duomo di Prato.

Author:
Curator: Foto di Paolo Tosi e Giorgio Misirlis.
Publisher: Martini Ed.
Date of publ.:
Details: cm.25x29, pp.221, 204 fra ill.e tavv.a col.nt. legatura editoriale in tutta tela,con sopracoperta figurata a colori.

Abstract: Nel 1435 Michele di Giovannino chiama a Prato Paolo Uccello per decorare la Cappella dell’Assunta nel Duomo di Prato. E’ un avvenimento straordinario, una scelta che segna in modo inequivocabile la svolta di rinnovamento umanistico dell’arte pratese fino ad allora decisamente orientata in senso tardo-gotico.Paolo Uccello arriva da Firenze, la città in cui vive e lavora. Là è già iniziato quel processo culturale che è conosciuto oggi con il nome di Rinascimento e che produrrà trasformazioni così decisive, in Italia e nel resto d’Europa, da cambiare addirittura il significato e il valore fino ad allora attribuito all’esistenza umana. L’artista, insieme alla sua bottega, porta con se lo scintillante fermento che si stava manifestando in ogni campo del sapere e delle arti. Sono gli anni di Brunelleschi e dell’invenzione della prospettiva, della riscoperta dei classici antichi e dell’imitazione della natura, di una nuova percezione dello spazio e delle proporzioni, di una rinata fiducia dell’uomo nelle proprie capacità e del suo entusiasmo per la cultura.A Prato l’illustre e coltissimo artista rimane pochi mesi, fra l’inverno del 1435 e la primavera del 1436. Poi, chiamato dall’Opera del Duomo di Firenze per il monumento a Giovanni Acuto, lascerà la sua opera incompiuta. Ma in questo breve tempo non si risparmia e riversa sulle pareti del Duomo opere geniali e la sua capacità di leggere la realtà del tempo: la cupola dipinta nella Lapidazione di Santo Stefano verrà ripresa a modello negli anni successivi da Giuliano da Sangallo per costruire il tamburo della bellissima chiesa di Santa Maria delle Carceri; i ricami degli abiti del Santo Stefano nella Disputa sono ideali riferimenti ai tessuti pregiati che negli anni futuri faranno la ricchezza della città. L’ancella che nella Nascita della Vergine scende le scale di sinistra con movenze aggraziate non ha nulla da invidiare alle moderne top model che indossano quei preziosi tessuti sulle passerelle del villaggio globale.Realizzato in occasione del sesto centenario della nascita di Paolo Uccello, questo libro monografico è ancora oggi un tassello fondamentale per lo studio dell’opera dell’artista.

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A cura di G.Luraschi. Milano, Cisalpino Goliardica Ed. 1977, cm.20x27, pp.136, brossura Coll.Corpus Iuris Romani Publici.

EAN: 9788820501174
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#38718 Firenze
Firenze, Giunti Editore 2005, cm.19x26, pp.122, illustrato a colori. brossura, copertina figurata a colori. Collana La Biblioteca dell'Arte. Vita D'Artista,10.

EAN: 9788809033153
EUR 7.50
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#102297 Esoterismo
Indice dei capitoli : I. I pellegrinaggi in Terra Santa 2. I motivi dell'indizione delle crociate 3.La crociata degli "straccioni" 4. La conquista di Gerusalemme 5. I regni latini e i Templari 6. Il battesimo del fuoco 7.Il "feroce" Saladino 8.La battaglia di Hattin 9.Terra Santa e..dintorni 10.Il lento declinar di un sogno 11. L'ultimo ridotto 12.Le prime avvisaglie 13.La macchina processuale 14.Il truce rosseggiar dei fuochi. Firenze, FirenzeLibri Ed. 2007, cm.14,5x21, pp.327, brossura Coll.La Bautta.

EAN: 9788876220432
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#279746 Ebraica
A cura di Marina Sartorio. Milano, SE Ediz. 2021, cm.13x22, pp.108, brossura con bandelle, copertina figurata a colori. Coll.Testi e Documenti,237. «Da quando il mondo europeo, sul finire del Medioevo, venne a contatto con la mistica e la teosofia ebraica, ossia con la kabbalah, ha coniugato, nel corso dei secoli, le più varie rappresentazioni con il suo complesso propriamente costitutivo. Il nome di questa misteriosa disciplina, esaltata e ammirata dai suoi primi diffusori cristiani, Giovanni Pico della Mirandola e Reuchlin, come la custode della più antica e della più alta saggezza misterica dell'umanità, divenne una parola d'ordine in tutti i circoli interessati alla teosofia e all'occultismo nell'epoca del Rinascimento e in quella successiva del Barocco. Divenne una sorta di bandiera dietro la quale - poiché non v'era da temere alcun controllo da parte dei pochi autentici cultori della kabbalah - praticamente tutto poteva venire offerto al pubblico: da contenuti autenticamente ebraici a meditazioni solo vagamente ebraizzanti di profondi mistici cristiani, fino agli ultimi prodotti scaduti della geomanzia e della cartomanzia. Il nome kabbalah, con il brivido reverenziale che immediatamente incuteva, comprendeva tutto. Anche i più estranei elementi del folklore occidentale, anche le scienze del tempo in qualche modo orientate verso l'occultismo, come l'astrologia, l'alchimia, la magia naturale, divennero "kabbalah". E ancor oggi essa è appesantita da questa zavorra, giunta in certi casi a oscurare totalmente il suo autentico contenuto, presso la communis opinio, tra i profani come tra gli adepti della teosofia, nell'uso linguistico di numerosi scrittori europei e persino di studiosi. [...] Gran parte degli scritti sul cui frontespizio campeggia la parola kabbalah non ha nulla, o pressoché nulla, a che vedere con essa. Risulta così decisivo distinguere quegli elementi che realmente appartengono storicamente alla kabbalah o le si connettono da quelli che sono stati confusi con essa attraverso uno sviluppo prodottosi al di fuori dell'ebraismo. Si pone dunque primariamente il compito di risolvere il problema dei rapporti tra alchimia e kabbalah. Da oltre quattrocento anni, infatti, per i teosofi e gli alchimisti cristiani d'Europa alchimia e kabbalah sono divenuti ampiamente concetti sinonimici e si tende a credere che esistano tra loro forti e intimi legami. Approfondire criticamente questo problema sarà lo scopo del presente studio».

EAN: 9788867235988
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