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L'Italia e la grande guerra. Politica e cultura dal 1870 al 1915.

Author:
Curator: Traduz.di Maria Pia Lunati Figurelli.
Publisher: Vallecchi.
Date of publ.:
Series: Coll.Tascabili,31.
Details: 2 voll. cm.11x18, pp.589 complessive. brossura copp.figg.custodia. Coll.Tascabili,31.

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Trad.di M.P.Lunati Figurelli. Firenze, Vallecchi Ed. 1969, cm.12x19, pp.282, brossura copertina figurata Coll.Tascabili,31.
EUR 7.00
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Con una prefaz.a cura della L.I.P.U. Cagliari, Gia Editrice 1994, cm.14x21,5, pp.XII,207, brossura cop.fig.a col. Ristampa dell'ediz.Torino, Fratelli Reycend e C.1842.
EUR 15.00
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Traduz.di Felice Platone. Roma, Edizioni Rinascita 1952, cm.15,5x21,5, pp.222, brossura parzialmente intonso, cop.con bandelle. Qualche fioritura in cop., altrimenti ottimo esempl. Coll.I Classici del Marxismo,20.
EUR 14.00
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#277242 Religioni
Testo stabilito da Thadée Klossowski, traduz.di Renzo Piccoli, con uno scritto di Paola Alberti. Milano, SE Ediz. 2020, cm.13x22, pp.119, brossura con bandelle, cop.fig.a col. Coll.Conoscenza Religiosa,29. "La morte di Dio non è stata soltanto l'«evento» che ha suscitato, nella forma che noi conosciamo, l'esperienza contemporanea: essa ne disegna indefinitamente il grande sostegno scheletrico. Bataille sapeva bene quali possibilità di pensiero questa morte poteva aprire, e in quale impossibilità essa impegnava il pensiero. Cosa vuol dire, infatti, la morte di Dio se non una strana solidarietà tra la sua inesistenza che esplode e il gesto che lo uccide? Ma cosa vuol dire uccidere Dio se non esiste, uccidere Dio che non esiste? Probabilmente, vuol dire ucciderlo perché al tempo stesso non esiste e affinché non esista (è la risata). Uccidere Dio per liberare l'esistenza da questa esistenza che la limita, ma anche per ricondurla ai limiti che questa esistenza illimitata cancella (è il sacrificio). Uccidere Dio per ricondurlo a quel nulla che egli è; per manifestare la sua esistenza nel cuore di una luce che la fa fiammeggiare come una presenza (è l'estasi). Uccidere Dio per perdere il linguaggio in una notte assordante, e perché questa ferita lo faccia sanguinare fino a che zampilli un «immenso alleluia perduto nel silenzio senza fine» (è la comunicazione). La morte di Dio non ci restituisce a un mondo limitato e positivo, ma a un mondo che si snoda nell'esperienza del limite, si fa e si disfà nell'eccesso che lo oltrepassa." (Michel Foucault) Testo stabilito da Thadée Klossowski. Con uno scritto di Paola Alberti.

EAN: 9788867235889
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#300865 Arte Saggi
Traduzione di Leonardo Dall'Asta. Milano, Abscondita Ed. 2022, cm.13x22, pp.176, num.figg.bn.ft. brossura con bandelle, cop.fig.a col. Coll.Carte d'Artisti,172. Erwin Panofsky – per unanime giudizio uno dei più grandi critici d’arte del Novecento – affronta in questo saggio del 1961 uno dei gioielli artistici del tardo Rinascimento, la «Camera del Correggio» nel monastero di San Paolo a Parma. Pochi anni prima, nel 1958, si era cimentato nell’impresa Roberto Longhi, e anche il suo magistrale saggio (Correggio) è pubblicato in questa stessa collana. Il dialogo a distanza tra questi due grandi è entusiasmante. Due metodi, due sistemi euristici si confrontano e si affrontano. Panofsky analizza il capolavoro del Correggio collezionando indizi e prove documentarie, ispezionando le fonti letterarie e iconologiche, quale premessa per la decifrazione del complesso sistema di immagini. Longhi si era invece immerso nella psicologia dell’opera, fa coincidere la sua «prosa d’arte» con il pensiero che sta dietro le immagini, restituisce l’artista all’epoca in cui ha vissuto. Ma al di là delle sostanziali differenze, soprattutto una cosa accomuna i due saggi: l’eccellenza, il magistero critico, l’aristocrazia dello spirito.

EAN: 9791254720424
EUR 22.00
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