Etudes su l'art antique.

Firenze, Centro Intern.Arti Figurative 1971, completo in 2 voll. cm.33,5x25, pp.638,511, CCXLVII-CXLVI tavv.a col.CCXLVII,CXCV, legature editoriali in tutta tela, sopracc. Repertorio davvero interessante ed esauriente sulla pittura del XIX secolo frutto di un approfondito ed attento studio corroborato da una ricerca pignola e faticosa. L'eccezionale parte iconografica è la perla dell'opera, essendo riprodotte la maggior parte delle migliori opere in possesso dei privati attinenti la pittura del XIX secolo. Buon vademecum, seppur datato e di forza incompleto il corollario delle quotazioni delle opere, del tutto affidabile attenendosi ai risultati d'aste o di esitazioni comunque testate. In perfetto stato fatta salva una pecca alla legatura dovuta alla massa fisica del volume. Importante ed assai poco comune.

Traduzione di Orazio Paoletti. Milano, Rusconi 1998, cm.15x21, pp.272, 321 ill.in bn.nt., brossura, copertina figurata a colori. Collana Movimenti d'Arte e Monografie. Rusconi Arte.

Paris, Galerie Janette Ostier 1984, cm.24x24, pp.ca.300, 204 ill.e tavv.bn.nt. brossura cop.fig.a col.

Milano, Arnoldo Mondadori Ed. 1991, cm.13x19, pp.144, brossura cop.ill.a col. Coll.Urania,1167. "Professore, che cos'è uno Zug?" Sembra una domanda come un'altra, fatta da una studentessa come un'altra alla fine della lezione, ma per Gordon Naismith le cose stanno diversamente. Intanto la parola Zug ha un suono sgradevole e gli manda un brivido su per la spina dorsale; poi, un attimo dopo, sente che le ginocchia stanno per cedere. Che cosa nasconde quella frase? E perchè la domanda doveva essere fatta proprio adesso, alla fine di una dimostrazione sull'energia temporale? Me se il concetto di Zug - qualunque cosa sia - non appartiene alla fisica, certo appartiene a una sfera di cui Gordon Naismith non sa niente... o almeno, non ricorda niente. La memoria perduta di uno scienziato può racchiudere molti enigmi, e in questo caso addirittura un mistero cosmico. Poi Gordon Naismith comincia a veder qualcosa: e noi con lui: Lenlu Din, gli Shefthi, la terribile minaccia degli Zug. Ma più si addentra nel labirinto della memoria, più l'incubo assume proporzioni gigantesche e terrificanti.