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#188828 Regione Toscana

Un secolo della sinistra volterrana.

Autore:
Curatore: Prefazione di Massimo D'Alema. A cura di Riccardo Di Donato.
Editore: Ediz.ETS.
Data di pubbl.:
Dettagli: 14x21, pp.132, brossura cop.fig.

Abstract: Nato il 28 novembre del 1904, Mario Giustarini ha attraversato ad occhi aperti e per interoil secolo che è stato detto breve. Ad occhi ben aperti si è addirittura affacciato nel nuovo secolo e millennio: è morto il 24 ottobre del 2002, svolgendo fino all’estremo il ruolo di testimone di una straordinaria esperienza umana e politica.Questo libro vuole ricordare, innanzi tutto alla comunità volterrana, ma poi subito a quanti hanno a cuore il futuro della sinistra italiana, il contributo di un uomo, etrusco nel profilo e consapevole di avere vissuto nella Resistenza – che il disegno di Mino Trafeli interpreta – la propria decisiva esperienza.Dall’alto del suo poggio, la piccola Volterra continua a contribuire, anche grazie a Mario Giustarini ed al fascino che la sua figura esercita, alla educazione di generazioni di intellettuali e di semplici,il cui tratto comune risiede nella volontà di proseguire – ciascuno nelle forme che la vita consente – un impegno che resta caratterizzato, secondo l’esempio ricevuto, da fedeltà e rigore.

EAN: 9788846708267
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Milano, Mondolibri su licenza Sonzogno 2014, cm.15x22, pp.407, legatura editoriale cartonata, sopracoperta figurata a colori. Nel giro di ventiquattr’ore un uomo perde il controllo della propria vita: fa un grave errore sul lavoro, gli viene sequestrata la patente, trova l’ufficio sigillato dalla Finanza, scopre che il suo socio è fuggito lasciandolo nei guai, rompe definitivamente con la sua compagna – e nel frattempo sua figlia è scappata da casa. Credendosi braccato, fugge a sua volta, alla cieca, ma lo sfacelo cui si è di colpo ridotta la sua vita, man mano che egli lo affronta, si rivela sempre più chiaramente un approdo, fatale e familiare – secondo una mappa interiore che era stata tenacemente rimossa. Quest’uomo è Pietro Paladini, l’eroe immobile di Caos calmo, che nove anni dopo ritroviamo nella situazione opposta, roso dall’ansia e senza più un posto dove stare, costretto a vagare alla ricerca di quella pace improvvisamente perduta, o meglio – e questa sarà la sua scoperta – mai veramente avuta. La rimozione, la fuga, la famiglia che si disgrega, il confuso declino dell’Occidente, lo sforzo tragicomico di restare onesti in un tempo che spinge continuamente verso l’illegalità – e poi, di colpo, la verità. Alla fine di Caos calmo Paladini rispondeva a un celebre verso di Dylan Thomas affermando che “la palla che lanciammo giocando nel parco è tornata giù da un pezzo. Dobbiamo smettere di aspettarla”. Si sbagliava, la palla era ancora per aria. Torna giù ora, in Terre rare.
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