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Principii e forme della città.

Autore:
Editore: Scheiwiller per Credito Italiano.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Civitas Europaea.
Dettagli: cm.22,5x28, pp.491, 271 tra ill.e tavv.bn.e a col. legatura ed. sopraccop.fig.a col.in custodia. Coll.Civitas Europaea.

EAN: 9788876442100
EUR 185.92
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Prefaz.di M.Pascoli. Copertina di Adolfo De Carolis. Prima edizione. Bologna, Zanichelli Ed. 1912, cm.16,5x23, pp.IX,174, ritratto fotogr. del Poeta in antip. brossura cop.fig. Coll.Poesie di Giovanni Pascoli.
Note: firma di appartenenza al frontespizio. legatura allentata. tentativo di resturo della seconda pagina con scotch.
EUR 20.00
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#254587 Militaria
Preface de Philippe Conrad. Atlas Editions 2005, cm.23x30, pp.130 figg.a col.nt. legatura editoriale, copertina figurata a colori.
Note: Tampon d'archives à la première page.
EUR 8.00
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#291609 Firenze
Vol. I Statuto del Capitano. Vol. II Statuto del Podestà. Vol. III Indici. A cura di Federigo Bambi, Francesco Salvestrini, Lorenzo Tanzini. Indici a cura di Federigo Bambi e Piero Gualtieri. Firenze, Casa Editrice Leo S. Olschki 2023, 3 voll. cm.17x24, pp.648+654+264, illustrazioni. legature editoriali in tutta tela, cofanetto. Collana Documenti di Storia Italiana, 18. Con questa pubblicazione vengono editi per la prima volta Gli Statuti della Repubblica fiorentina del 1355 in volgare, ossia il codice fondamentale del diritto municipale che rappresenta uno straordinario monumento della cultura politica fiorentina e della lingua italiana nelle sue forme più antiche. La volgarizzazione dei due precedenti latini (gli «statuti del Capitano del Popolo» e gli «statuti del Podestà»), che fin dalla sua prima realizzazione ebbe l?intento di rendere il diritto cittadino accessibile alla lettura di tutti i fiorentini, rappresentò un?impresa di grande impatto politico e comunicativo, con cui il comune di Firenze intese sottolineare la forza e la vitalità dell?identità urbana.Il progetto di edizione che una équipe di studiosi ha realizzato, con il supporto della Deputazione di Storia Patria per la Toscana, per la prima volta dopo oltre 650 anni mette a disposizione degli studiosi e della cittadinanza uno straordinario documento sulla vita del tempo in tutti i suoi risvolti, raccontata e regolata nello Statuto con la freschezza della prosa volgare. Presentata in una raffinata edizione in tre volumi in cofanetto per 1582 pagine, comprende nell?ordine lo Statuto del Capitano del Popolo preceduto da tre ampie introduzioni di carattere storico e linguistico, lo Statuto del Podestà e infine un terzo volume che ospita i diversi indici, nonché l?analisi linguistica dei lemmi in volgare occorrenti nel testo statutario.

EAN: 9788822267825
EUR 350.00
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EUR 299.00
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A cura di Benedetta Aldinucci. Roma, Salerno Editrice 2019, cm.14,5x22, pp.XLIII,160, brossura con bandelle. Coll.Testi e Documenti di Letteratura e di Lingua,XLIII. Edizione numerata in 999 esemplari. L'identità e la produzione del notaio e rimatore fiorentino ser Jacopo Cecchi sono state per oltre quattro secoli indissolubilmente legate al nome di Dante Alighieri: consacrata sotto la paternità dantesca dalla stampa della 'Giuntina di rime antiche' del 1527, la fortunatissima canzone Morte, perch'io non trovo a cui mi doglia è rimasta legata al nome dell'Alighieri fino alla fine dell'Ottocento, in virtù di una lettura da parte della critica che la voleva tessera estravagante della Vita nuova, necessaria a "completare" un capitolo del libello - quello sulla infermità, morte e assunzione in cielo di Beatrice - avvertito come carente. Copisti ed editori di Dante hanno dunque inteso la canzone quale accorato planctus del sommo poeta cagionato dalla mortale malattia di Beatrice, al punto di oscurare l'identità del meno celebre rimatore fiorentino, riportato all'attenzione degli studi solo sul finire dell'Ottocento, allorché ha cominciato a delinearsi la fisionomia di un poeta minore, mediocre autore di rime amorose, ma abile imitatore di Dante e del Petrarca. Attivo nelle istituzioni fiorentine dal 1315-'26 al 1369, Jacopo Cecchi svolse l'incarico di ambasciatore per il Comune di Firenze e ricoprì l'ufficio di notaio della Signoria per il quartiere San Giovanni. Nel volume viene puntualmente ricostruita, grazie a nuove ricerche d'archivio, la sua identità storica, introduttiva all'edizione critica commentata del piccolo corpus rimico, che annovera, oltre alla canzone alla Morte, la canzone Lasso, ch'i' sono al mezzo della valle e il capitolo ternario O sconsolate a pianger l'aspra vita, ora per la prima volta proposto a stampa. Seguono in Appendice la canzone O Morte, che la vita schianti e snerbi (forse del Cecchi, se lo Jacobus de Florentia cui la assegna il ms. Paris, Bibliothèque nationale de France, n.a. 1745, coincide con il rimatore fiorentino) e l'anonimo rifacimento tardo quattrocentesco o cinquecentesco, Morte, da che convien pur ch'io mi doglia, testimone dell'ampia fortuna arrisa alla canzone Morte, perch'io non trovo. Ogni componimento, opportunamente inquadrato all'interno del panorama poetico coevo, è corredato di apparato giustificativo che consente di verificare le scelte testuali diffusamente discusse anche nella Nota ai testi; mentre il commento è a servizio della comprensione del testo e indica i riferimenti letterari che si sono reputati più probabili e certi.

EAN: 9788869734496
EUR 24.00
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