Expo Milano 2015. Pavilions By Nussli.

Coordinatore dell'opera N.Abbagnano. Torino, Utet 1962, cm.19,5x26, pp.VII,621-1071, (num.consecutiva), 3 tavv.in rotocalco ft.e 140 ill.nt., legatura ed.in tutta tela,sovraccop.fig.

Torino, Unione Tipografico-Editrice 1875, 2 voll. in uno, cm.12x19, pp.572,534, rilegatura in tutta tela, titoli in oro al dorso. Tomo V: Dal Medioevo alle Crociate. Tomo VI: Dalle origini dei Comuni alla fine delle Crociate.

Torino, UTET 1981, cm.17,5x26,5, pp.XIX,923, legatura editoriale cartonata. Seconda edizione.

A cura di Cornelio Fabro. Milano, SE Edizioni 2012, cm.15x22, pp.144, brossura copertina figurata a colori. Collana Conoscenza Religiosa, 41. "In un bilancio dell'attività letteraria svolta nel 1848, Kierkegaard dichiara che 'La malattia mortale è certamente la cosa più perfetta e più vera ch'io abbia scritta' e la sua pubblicazione, come la scelta dello pseudonimo, gli procurò pene di spirito senza numero. Dalle indicazioni lasciate nelle Carte inedite sappiamo che nel suo primo abbozzo l'opera era stata concepita in forma di una serie di 'Discorsi edificanti' (i Talers Form) e riuscì invece il trattato più teoreticamente teso e organicamente costruito della teologia kierkegaardiana. [...] Si può ben dire che nessuno scritto dà, più di questo, il timbro profondo della sua anima e l'esatta impressione del suo potere di scavare i recessi più impervi dello spirito. Possiamo senz'altro dire che con 'La malattia mortale' si compie una nuova crisi definitiva nell'opera kierkegaardiana, che raggiunge la compiuta forma della sua maturità e positività." (dallo scritto di Camelia Fabro)