Scritti in memoria di Dino Pieraccioni.

Firenze, Museo Stibbert,1982. A cura di Lionello Giorgio Boccia. Firenze, S.P.E.S. Studio per Edizioni Scelte 1982, cm.17x24, pp.196, 48 tavv.in bn.e a col.nt., brossura, cop.fig.a col. Coll.Lo Specchio del Bargello.

Firenze, Le Samare Ed. 2018, cm.12x19,5, pp.62, brossura cop.fig.a col.

Torino, Giappichelli Ed. 2001, cm.17x24, pp.302, brossura Collana Quaderni CESIFIN nuova serie. "Ho ritenuto di raccogliere in uno stesso volume una serie di miei scritti più recenti di diritto pubblico dell'economia, soprattutto come testimonianza di una continua attenzione, con la lente dello studioso delle istituzioni pubbliche, ai problemi dell'impresa, della finanza, del credito, che sono sempre più, ad onta del processo di privatizzazione, avviluppati in una rete di istituti costituzionalistici e amministrativistici" (dalla premessa dell'Autore)

Firenze, Polistampa 2022, cm.15x21, pp.64, illustrazioni. brossura copertina figurata. Secco come un punteruolo, tutto naso e scarpe sfondate, schiantato a terra da un'accusa arbitraria. Un soldato e un uomo politico, non ancora il Poeta. A dorso di un mulo sulla giogaia dell'alpe, nel sentiero che lo porta a Forlì, a cavallo lungo la strada che s'inerpica al poggio di Montaccianico, Dante è in fuga, braccato dai Neri che lo vogliono morto, bruciato sul rogo. La sua casa è il deserto, il suo grido è strozzato. È vivo eppure è un cadavere caldo. Schiantato dal dolore e dalla fatica, insegue la speranza sui monti, tra Mugello e Romagna. È lassù che trasforma il calvario in un impetuoso slancio di vita. Combattere, uccidere, vendicarsi. Senza la disperazione dell'esilio, senza l'eco dei tamburi di guerra, la Commedia non sarebbe stata quella che è: un incandescente canto cristiano, l'inno della sconfinata bellezza, uno straordinario omaggio alla vita di chi è stato strappato dal caso alla tomba. "Condannato a morte" è la storia di un fuggiasco, l'avventura nell'inferno terreno del poeta più grande. Come non lo avete mai visto.