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Lettera al padre e Preparativi di nozze in campagna.

Autore:
Curatore: Traduzione di Gisella Tarizzo. Copertina di Balilla Magistri.
Editore: Il Saggiatore.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Le Silerchie,12.
Dettagli: cm.12x18, pp.60, brossura con copertina figurata a colori. Coll.Le Silerchie,12.

Abstract: "Nel carattere di Kafka è curioso il suo profondissimo desiderio che il padre lo comprendesse e accettasse la sua attività 'infantile', la lettura e più tardi la letteratura, che il padre non lo respingesse fuori dalla società degli adulti, la sola indistruttibile... Suo padre era per lui l'uomo dell'autorità, i cui interessi erano limitati ai valori dell'azione efficace. Il padre rispondeva con la dura in-comprensione del mondo del lavoro (...) Kafka voleva intitolare tutta la sua opera: 'Tentazioni di evasione dalla sfera paterna'...". (Dal saggio di Georges Bataille).

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Versione e nota intr.di Anita Rho. Torino, Frassinelli Tip.Ed. 1968, cm.13x19, pp.XIII,454, legatura ed.soprac.fig. Coll.Numeri Rossi,6. Sesta edizione.
Note: Edizione del 1968, sesta edizione.
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Traduz.di Ervino Pocar, Anita Rho. Verona, Arnoldo Mondadori Ed. 1964, cm.13x20, pp.XVI,908, una tav.bn.all'antip. legatura ed.in tutta tela, sopracop.fig.a col. Collez.I Classici Contemporanei Stranieri. Opere,4.
Note: Mancante del cofanetto.
EUR 29.90
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Traduzione di Alberto Spaini. Nuova ediz. a cura di Amina Pandolfi. Prefaz.di Giulio Schiavoni. Milano, Bompiani Ed. 1992, cm.12x19,5, pp.267, brossura copertina figurata a colori. Collana Classici Stranieri,559. Josef K. condannato a morte per una colpa inesistente è vittima del suo tempo. Sostiene interrogatori, cerca avvocati e testimoni soltanto per riuscire a giustificare il suo delitto di "esistere". Ma come sempre avviene nella prosa di Kafka, la concretezza incisiva delle situazioni produce, su personaggi assolutamente astratti, il dispiegarsi di una tragedia di portata cosmica. E allora tribunale è il mondo stesso, tutto quello che esiste al di fuori di Josef K. è processo: non resta che attendere l'esecuzione di una condanna da altri pronunciata. Citazioni

EAN: 9788845217302 Note: Copertina con perdite di colore.
EUR 6.50
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Traduz.di Henry Furst. Novara, Ist.Geografico De Agostini 1982, cm.13,2x19,2, pp.204, brossura cop.ill.a col. Coll.Capolavori della Narrativa.
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Thionville, Serge Domini Editeur 1999, cm.22x30,5, pp.128, numerose figg.a col.e in bn.nt., legatura ed.carton., cop.fig.a col. Stato di nuovo. ISBN 2-912645-21-2
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#304353 Dantesca
A cura di Vera Ribaudo. Roma, Salerno Editrice 2017, cm.17x25, pp.532, legatura editoriali in tutta tela, sopracoperta. Edizione Nazionale dei Commenti Danteschi. Assai distante dalla tradizionale prassi esegetica e soprattutto dalle diverse declinazioni dell'approccio landiniano realizzate nei XVI secolo, la Spositione di Lodovico Castelvetro da Modena (1505-1571) assume una fisionomia particolare riconducibile allo statuto intellettuale del suo autore. Filologo, grammatico, ma soprattutto critico severo alieno da ogni dogmatismo, Castelvetro matura un interesse per Dante contestuale al vaglio delle due massime autorità del Cinquecento, Pietro Bembo e Aristotele. Risolta nella Ragione (1559) e nella Giunta (1563) la questione della lingua della Commedia senza mettere in discussione l'appartenenza di Dante al canone volgare, al Modenese non resta che valutare il poema alla luce del vasto repertorio di norme desunte dal commento alla Poetica di Aristotele concluso nel 1567 a Lione, la terra che lo accoglie esule dopo la condanna per eresia. Ultimata proprio a Lione, e qui andata perduta nell'infuriare delle lotte tra cattolici e ugonotti (1567), la Spositione viene riscritta a Vienna tra il 1569 e il 1570 da un Castelvetro che, debilitato nel fisico e ormai prossimo alla morte, ne arresta la stesura al ventinovesimo canto agl'Inferno. Ma non è neppure da escludere che alla base dell'interruzione vi fosse l'urgenza di replicare all'Hercolano di Benedetto Varchi, a chiudere la storica polemica con l'acerrimo rivale Annibal Caro. Il metro di giudizio castelvetrino è la conformità delle terzine all'aristotelica verosimiglianza, intesa sia come coerenza interna della favola sia come suo adeguamento alle coordinate culturali e linguistiche del lettore. Il profondo scollamento con la cultura medievale che ne deriva, evidente nella riduzione della visio dantesca a mera questione di poetica, è desumibile dallo stesso repertorio di fonti con cui Castelvetro conduce la sua esegesi: si tratta di una variegata scelta di testi greci, latini e volgari con cui egli valuta la conformità del dettato tanto a ciò che è noto per tradizione - ad esempio la rappresentazione dei mostri infernali - quanto alle soluzioni lessicali, giudicate valide solo se garantiscono al lettore la comprensibilità del messaggio. L'edizione, condotta sul ms. autografo Deposito Collegio di San Carlo, F 2 1, della Biblioteca Estense Universitaria di Modena, sostituisce la princeps pubblicata alla fine dell'Ottocento per le cure di Giovanni Franciosi (Modena, Soliani, 1886). Il testo è accompagnato al piede da un apparato diviso in due fasce, una ecdotica e una esegetica, quest'ultima con segnalazione delle fonti, il cui indiscusso interesse ha indotto alla stesura di uno specifico. Indice in chiusura di volume.

EAN: 9788869730092
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