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#41025 Dantesca

Divina Commedia. Paradiso.

Autore:
Curatore: Commentata da Isidoro Del Lungo.
Editore: Le Monnier.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.12x19, pp.345, brossura (altra copia, leg.in pelle, con cop.staccata).

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#4337 Dantesca
Ridotto a miglior lezione e commentato da G.Busnelli, G.Vandelli. Introduz.di Michele Barbi. Firenze, Le Monnier 1964, completo in 2 volumi. cm.16x24, pp.LXVIII,483,464, brossura. Coll.Opere di Dante,4,5. Con appendice di aggiornamento di Antonio Enzo Quaglio. Seconda edizione.
EUR 79.00
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#14602 Dantesca
A cura di Fredi Chiappelli. Ediz.del Centenario. Milano, Mursia Ed. 1965-1969, cm.14,5x21,5, pp.XVIII,1169, legatura ed.scritte in oro sul piatto ant.e dorso. Coll.Le Corone,1.
EUR 44.00
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#17807 Dantesca
A cura di Domenico De Robertis e Cesare Vasoli. Milano, Ricciardi 1988, cm.15x22,5, pp.C,1108, legatura editoriale in tutta tela. Coll.La Letteratura Italiana. Storia e Testi.
Note: mancante della sopracoperta.
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#23220 Dantesca
Illustraz.di Sandro Botticelli. A cura di Giorgio Petrocchi. Prefazione di Jacqueline Risset. Presentazione e contributi Peter Dreyer Firenze, Casa Ed.Le Lettere - Diane de Selliers 1996, cm.25x33, pp.474, 84+8 tavv.a col.num.ripieg.ft. legatura editoriale in tutta tela, cofanetto in tela con piatti figurati a colori. Coll.I Grandi Libri Illustrati. Attorno al 1490, Lorenzo di Pier Francesco de' Medici affidò a Sandro Botticelli il compito di illustrare la Divina Commedia copiata su pergamena da Nicolaus Mangona. Affascinato dalla bellezza misteriosa del testo di Dante, l'artista fiorentino dedicò numerosi anni a quest'opera monumentale. I disegni, realizzati a punta di metallo su pergamena, ripresi a inchiostro e parzialmente colorati, confermano quanto il Botticelli fosse permeato della poesia dantesca. Così, uno dei maggiori artisti del Rinascimento italiano mise tutto il suo genio al servizio del massimo capolavoro dell'umanesimo cristiano. Per la prima volta i 92 disegni di Botticelli sono riprodotti nel corpo dell'opera, con assoluta fedeltà all'originale, sia nei colori che nel formato, grazie a una particolare piegatura tripartita della pagina. La pubblicazione di quest'opera rappresenta un notevole sforzo editoriale. È infatti la prima volta che i 92 disegni di Botticelli sono presentati nel corpo dell'opera e riprodotti con assoluta fedeltà all'originale, sia nei colori che nel formato, grazie a una particolare piegatura tripartita della pagina. Il testo integrale della Divina Commedia è quello stabilito da Giorgio Petrocchi per l'Edizione Nazionale delle opere di Dante Alighieri. L'introduzione è di Jacqueline Risset, studiosa di fama internazionale, che a Dante e alla sua opera ha dedicato autorevoli studi. La presentazione del manoscritto e il ricchissimo commento ai disegni sono di Peter Dreyer, uno dei maggiori specialisti mondiali di Botticelli. Tutto fa di quest'opera un eccezionale avvenimento artistico e culturale. Le tre cantiche (Inferno, Purgatorio, Paradiso) sono raccolte in un volume unico di 504 pagine, formato 24,5 cm. x 33 cm. L'opera è stampata su carta di prima qualità e rilegata interamente in tela con cofanetto di lusso illustrato. Prefaz.di Jacqueline Risset. Presentaz.e commenti ai disegni di Botticelli di Peter Dreyer. Traduz.dei testi di Peter Dreyer, Marzia Beluffi. I 92 disegni di Botticelli, posti ciascuno all'inizio di ogni canto, conservano il loro formato originale (47 cm. x 33 cm.) grazie a un sistema di piegatura della pagina in tre parti. Un'ampia presentazione coloca l'opera nel suo contesto politico, storico e culturale, mentre ogni disegno è accompagnato da un commento che offre ulteriori elementi di approfondimento.

EAN: 9788871662985
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Milano, Arnoldo Mondadori 1963, cm.13x19, pp.130, legatura editoriale in tutta tela, sopracoperta. Coll.Lo Specchio, I Poeti del Nostro Tempo.
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Traduzione e introduzione a cura di Mario Prosdocimi. Bologna, FirenzeLibri Editore 1998, cm.15x21,5, pp.377, brossura cop.fig. Coll.I Libri di Massimiliano Boni. Uomini,Tempi,Idee,5. Posidonio di Apamea fu una delle menti più "leornardesche" del mondo antico per le molte materie che egli studiò. Ma su poche opere di studiosi dell'antichità come le sue, si accanì il tempo, distruggendole tutte, ma data la grande fama di cui godé in vita, molti scrittori contemporanei citarono nei loro libri, note e os-servazioni tratte da queste opere. Il curatore del libro ha raccolto queste citazioni dalle opere di Posidonio che questi scrittori antichi riportarono nei loro scritti e che ci sono pervenute. Ne diamo qui qualche esempio:--I CELTI: Oggi si parla molto di questo popolo. Nel libro vi sono preziose informazioni sui Celti, popolo in parte ancora misterioso: "Si aggiunge alla follia dei Celti anche un costume barbarico ed inaudito, il quale si riscontra sovente presso le popo-lazioni nordiche, cioè l'usanza di appendere, ritornando dai combattimenti, le teste dei nemici uccisi al collo dei loro cavalli ed inchiodarle nell'atrio delle loro abitazioni. Posidonio dice di avere visto egli stesso tale spettacolo…" -- LA NAFTA O IL PETROLIO VICINO A BABILONIA: (Il petrolio dell'Iraq) "Nella regione di Babilonia si produce anche molto asfalto, del quale Eratostene dice che quello liquido che chiamano nafta … Posidonio dice che le sorgenti di nafta che si trovano in Babilonia ne producono due varietà diverse, una chiara, l'altra scura …" --GLI ETRUSCHI "Ci resta ora parlare dei Tirreni. Essi anticamente distinguendosi per valore con-quistarono un vasto territorio e fondarono numerose città importanti: parimenti forniti di forze navali considerevoli mantennero per lungo tempo il predominio sul mare, e fecero sì che il mare che bagna l'Italia fosse dal loro nome chiamato Tirreno. Impegnandosi anche nell'organizzare le forze di terra essi inventarono la tromba, di grande utilità nei combattimenti … e si presero cura della dignità dei magistrati fornendo loro una scorta di littori e dotandoli di un sedile di avorio e della toga listata di porpora … i romani imitando gran parte di queste istituzioni le introdussero, migliorandole, nel loro Stato. Imbandiscono due volte al giorno mense suntuose e tutto ciò che distingue un tenore di vita elevato e lussuoso, di-sponendo giacigli floreali e vasellame di argento di varia forma …" -- ISPETTORI DI UNA GRANDE POTENZA (ROMA) INVIATI IN PAESI RITENUTI PERICOLOSI (Niente di nuovo sotto il sole) : "Scipione fece chiamare presso di sé Panezio, quando il Senato lo inviò a ispe-zionare le prepotenze o il buon governo degli uomini, come dice Posidonio"

EAN: 9788876223488
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Traduz.di Silvia Giacomoni. Milano, SE Ediz. 2017, cm.13x22, pp.129, brossura con bandelle, cop.fig.a col. Coll.Testi e Documenti,158. «Tre furori. Tre notturni. Tre possessioni. Gli studi qui riuniti riguardano tutti situazioni estreme in cui, nella violenza o nell'inerzia, l'individuo subisce la legge di un potere superiore: Aiace massacra gli armenti; l'indemoniato di Gerasa urla tra le rocce e i sepolcri; la dormente si abbandona allo spavento. Tre poteri oppressivi: Atena, il demone Legione, l'incubo. Figure nelle quali è designato, delineato con chiaro tratto, su sfondo di tenebra, il nemico che toglie all'uomo la padronanza del proprio agire. Figure ostili, nate forse dall'interpretazione che diamo dei nostri stati di impotenza. Figure concepite anche dal desiderio perverso di abbandonarci a chi è più forte di noi, di affidarci a una forza sconosciuta, foss'anche malefica, e di precipitare, nera liberazione, la perdita, lasciando che si verifichi il peggio. Tre accecamenti: la nube fallace oscura la vista di Aiace; il demone rifiuta di sottomettersi al Salvatore; gli occhi della dormente sono chiusi. Gli ossessi sono individui separati: non hanno accesso alla luce. La sciagura, l'errore sta nell'aver cessato di disporre di sé nel momento in cui hanno cessato di dispone della luce. Ma le tre opere mostrano anche il ritorno doloroso e trionfante della coscienza potenziata, il rinascere del soggetto a se stesso, lo spossessamento superato. Dopo l'eclissi demenziale, Aiace ritrova se stesso alla luce di un sapere affilato che esige la morte. Reso libero, l'indemoniato riceve la missione di raccontare la propria liberazione e di diffondere il verbo che l'ha sottratto al Nemico. L'opera di Füssli è la testimonianza di una coscienza incantata ma non sgomenta: l'intelligenza si fa spettatrice dell'accecamento, vede e mostra, in un chiaro disegno, la donna con gli occhi chiusi, la vittima delle tenebre. Un nuovo sapere, una nuova parola, una nuova vista: ecco dove si giunge, quando si è traversato il furore e l'assenza. Ma occorre che le energie spese per il ritorno a sé siano forti a sufficienza. Altrimenti non si giunge in alcun luogo e il furore non è altro che un inabissarsi e un dissolversi nella notte».

EAN: 9788867234615
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Traduction integrale et Nouvelle avec notes suivie du Traité de Plotin sut le Beau par Mario Meunier. Paris, Payot 1922, cm.12x19, pp.252, brossura.
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