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The «Diario» of the Printing Press of San Jacopo di Ripoli (1476-1484). Commentary and transcription.

Autore:
Editore: Olschki Ed.
Data di pubbl.:
Collana: Coll. Storia della tipografia e del commercio librario, 4.
Dettagli: cm.17x24, viii-368 pp., Coll. Storia della tipografia e del commercio librario, 4.

Abstract: Il diario della tipografia di San Jacopo di Ripoli è una rara fonte di informazione inerente le sfide economiche e imprenditoriali che i primi tipografi hanno dovuto affrontare. Analizzando sia gli aspetti mercantili che l’importanza culturale della tipogThe diario of the printing office of San Jacopo di Ripoli is a unique source of information on the financial and managerial challenges that the earliest printers faced. Analyzing both the mercantile aspects and the cultural importance of the press, this s.

EAN: 9788822247155
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Con una nota di D'A.S.Avalle. Traduz.di L.Borghi Cedrini. Torino, Einaudi Ed. 1973, cm.10,5x18, pp.XVI-501, brossura. Coll.P.B.E.,219.

EAN: 9788806377212 Note: Ex-Libris all'antiporta.
EUR 8.00
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#103922 Regione Toscana
Firenze, Le Lettere 2007, cm.16x23, pp.240, brossura copertina figurata a colori. Coll.Le Vie della Storia, 71. Lo studio delle porte di città nella Toscana lorenese introduce, da un lato, nella dimensione culturale della città finita, dove le mura costituiscono la materializzazione del rapporto stretto tra città e campagna, dall’altro offre uno scorcio originale del panorama storico-architettonico dei primi decenni del XIX secolo, ricco in Toscana di protagonisti di rilievo, quali Pasquale Poccianti, Emilio De Fabris o Luigi De Cambray-Digny. Ancora nell’Ottocento lorenese, mura e bastioni sono percepiti come manufatti architettonici dal potente valore simbolico, autorappresentativi della civitas seppur privi dell’originaria funzione difensiva. Nelle città “gabellabili” toscane (Firenze, Livorno, Pisa, Siena) le mura sono conservate come limite fiscale e, se l’involucro urbano si infrange – l’arrivo della strada ferrata ne provoca in genere il primo strappo –, nella cortina si provvede di necessità all’apertura di nuove porte; più complesso il caso del fiorente porto granducale che, costretto nell’anello cinquecentesco, si cinge di un nuovo ulteriore recinto murario, analogamente a quanto negli stessi anni avviene a Napoli. L’architettura delle porte moderne a decoro degli ingressi urbani oscilla tra l’archetipo del passaggio – l’arco di trionfo, i propilei, la porta difensiva – e la neonata soluzione della barriera daziaria: le barrières d’octroi di Ledoux a Parigi ne sono il primo illustre esempio. Per oltre un secolo in Europa si sono costruite porte a foggia di barriera: un arco temporale troppo breve per determinarne tipo e linguaggio, ma che ha dato luogo ad un’estrema ricchezza di soluzioni, rispecchiate con completezza dal caso toscano. A Firenze, Livorno, Pisa e Siena si registrano esempi, rimasti in parte finora inediti, di porte o barriere il cui linguaggio spazia tra il classicismo di ispirazione archeologica e il più mimetico neomedievalismo. Il fenomeno, dissoltosi in Italia nel 1930 con l’abolizione dei dazi di consumo, dimostra come la tarda conferma e l’adattamento dell’architettura fortificatoria trovi giustificazione in una consuetudine della storia urbana: cingersi da mura ha equivalso, fino a tempi non lontani, alla sopravvivenza stessa della città.

EAN: 9788860870599
EUR 23.00
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2 copie
#105021 Regione Toscana
Firenze, Centro Editoriale Toscano 1999, cm.17x24, pp.457, con una pianta ripieg. brossura cop.fig.a col. Coll.Politeia, Scienza e Pensiero,7.

EAN: 9788879571401
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