Morire per Kabul. Una lunga marcia afgana.

Milano, Rusconi Ed. 1980, cm.13,5x21,5, pp.294, legatura ed. sopraccop.fig. Coll.Pamphlet.

Traduz.di marina Cacciò e Donatella Guarnotta. Milano, Sansoni Accademia Editori 1970, cm.12,5x19, pp.234, 16 tavv.in bn.ft., brossura, cop.fig. [copia in ottimo stato]. Coll.I Memorabili.

Première Partie: Le théâtre des lieux et les lieux du théâtre. Deuxième Partie: Le théâtre change et représente. Troisième Partie: La première scène de l'athéisme. Quatrième Partie: Le grand spectacle du secret. Paris, Paris Art Center, 1989. Preséntation de Annie Le Brun. Paris, Paris Art Center 1989, cm.23x31, pp.259,(5), ca.300 ill. di cui alcune a col.nt., legatura ed.in tutta tela grigia, titoli in rosso al piatto ant. e al dorso, sopraccop. rimboccata fig. a col. [eccellente esemplare]

Italia, Max Eschig Ed. 2006, cm.23x31, pp.5, fascicolo spillato.

Firenze, Giampiero Pagnini Editore 2008, cm.14x22, pp.168, brossura copertina figurata a colori. Collana Tracce, 72. “Lo zero non è un numero. Sembra un numero ma non lo è. Si camuffa da numero e per numero spesso è confuso, ma non lo è. È un non luogo, una terra di trapasso, una landa di nessuno, senza sogni, senza orizzonti né promesse, senza albe né tramonti. Zero ha il negativo sotto di sé, lasciato, dimenticato, evitato e il positivo sopra, alto, distante, inaccessibile. Zero è dove i sogni non arrivano perché non sono previsti; non arriva il dolore né la gioia. E il ricordo? Il ricordo è un bagliore su un orizzonte che non c’è, un’alba virtuale e eterna. O un tramonto.”