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Un' arma in casa.

Autore:
Curatore: Traduz.di Grazia Gatti.
Editore: Feltrinelli Ed.
Data di pubbl.:
Collana: Coll. Universale Economica,1656.
Dettagli: cm.14x22, pp.266, brossura cop.fig.a col., con bandelle. Coll. Universale Economica,1656.

EAN: 9788807816567
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Traduzione di Giovanna Mazzanti. Milano, Feltrinelli Ed. 1989, cm.12x19,5, pp.118, brossura con bandelle e copertina figurata. Coll.I Narratori.

EAN: 9788807013980
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Traduz.dall'inglese di Ettore Capriolo. Milano, Feltrinelli 1987, cm.14x22,5, pp.354,(6), brossura, copertina figurata a colori con bandelle. Coll. I Narratori.

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Traduzione di Maria Giulia Prati. Milano, Feltrinelli Ed. 1985, cm.14x22, pp.496, brossura copertina figurata a colori. Coll.I Narratori.

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Traduz.di Franca Cavagnoli. Milano, Feltrinelli Ed. 1992, cm.14,3x22, pp.175, brossura cop.ill.con bandelle. Coll.I Narratori. Questi racconti, scritti nella seconda metà degli anni ottanta, sono di ambientazione prevalentemente africana, ma non si svolgono solo in Sudafrica, o nel resto del continente. Offrono piuttosto una panoramica del mondo nel suo complesso. Sono storie diverse tra loro, in differenti paesi, con personaggi di varia estrazione sociale e razziale. Sono sedici narrazioni lapidarie e folgoranti, tra cui: una fuga dal Mozambico attraverso il Kruger Park, in condizioni così dure da rendere i fuggitivi simili agli animali che i turisti vanno ad ammirarvi; un rapporto d'amore tra una meticcia e uno svedese, messo in pericolo dall'impegno politico di lei; la paura dei bianchi di essere assaliti nelle loro case e il tentativo di trasformare quindi le abitazioni in bunker, con il rischio di rimanervi imprigionati a propria volta; l'eterno interrogarsi da parte di alcuni bianchi sulla possibilità reale di considerare il Sudafrica il loro paese; il disgusto di un controrivoluzionario verso ciò che ha fatto; la colpa segreta di un ricco agricoltore afrikaner. Sono spesso storie di violenza, esplicita o implicita che sia, narrate in modo incalzante, con finali per lo più imprevisti e aperti, che lasciano il segno. Con sguardo disincantato e problematico, e in uno stile asciutto e incisivo, Nadine Gordimer vi affronta temi a lei particolarmente cari, quali la politica, l'amore, il futuro, l'incontro e lo scontro tra culture, le conseguenze di sradicamento e migrazioni.

EAN: 9788807014413
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Roma, Morpurgo 1929, cm.18,5x26, pp.XV-418, 60 tavv.bn.nt. brossura cop.fig. Coll.Italia negli Scrittori Italiani e Stranieri.
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Firenze, Palazzo Strozzi,15/12/1984-5/1/1985. Firenze, Gab.G.P.Vieusseux 1984, cm.17x24, pp.71, brossura cop.fig.
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#292689 Militaria
CISM- Sism su Risorgimento e L'Europa. Ministero della Difesa. Società Italiana di Storia Militare 2010, cm.15x23, pp.370, ill.bn. brossura copertina figurata a colori. Quaderno,2010.
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Prefazione di Roberto Peverelli. Milano, Medusa 2019, cm.14x22, pp.138, brossura sopraccoperta figurata a colori. Collana Le Porpore,117. Guardando Charlot muoversi nel mondo, e guardando il mondo attraverso lo sguardo di Charlot, scoppiamo a ridere, oggi come ieri, sorpresi forse dalla perfezione comica che questo cinema ancora oggi sa incarnare. Il riso, e lo stesso vale per il genere comico, è un oggetto osservato con una certa diffidenza all'interno della nostra storia culturale, spesso relegato ai margini della cultura autentica, se non apertamente biasimato e condannato. Platone, gli Stoici, i Padri della Chiesa sono unanimi nell'indicare nel riso, soprattutto se smodato, ma non solo, un comportamento che deve essere evitato da coloro che assolvono il compito di guidare e indirizzare, anche nello stile di vita, le comunità. E invece, ridere, scoppiare a ridere, morire dal ridere è un gesto che rinnova il nostro sguardo sulle cose, la nostra capacità di pensare il mondo e noi stessi. «Il riso è una sospensione, lascia in sospeso colui che ride. [...] Non afferma niente, non tranquillizza niente». A essere sospesa, seguendo l'indicazione di Bataille, è la nostra altrimenti immediata adesione alla macchina del mondo, alla sua apparenza di stabilità e fondamento, di solidità. Sospesa è la cieca confidenza nella stabilità, rassicurante e opprimente, dell'io. Le giravolte e le cadute di Charlot, le incongruenze che si spalancano di fronte al suo sguardo, lungo il suo buffo peregrinare nel mondo ci fanno ridere, forse, perché ci svelano che la trama del reale non è mai riducibile definitivamente alle concatenazioni di nessi logici e causali, di volta in volta differenti, in cui pensiamo di averla definitivamente intrappolata - così come l'io non è mai condannato a una definitiva, sterile, ossessiva ripetizione di sé. Morendo dal ridere, lasciamo morire ogni identità costrittiva, statica, dell'io e delle cose, e torniamo per un istante ad aprirci alla possibilità di pensare diversamente il mondo, di diventare altro da quello che siamo. L'epifania del fondo instabile delle cose e di noi stessi, la rivelazione dolorosa della fragilità, della infondatezza delle nostre aspettative e certezze, grazie al riso, può sottrarsi al rischio di tradursi in mero rancore e risentimento; si fa invece liberazione, apertura, premessa alla costruzione di pensare e agire inediti. (Roberto Peverelli)

EAN: 9788876984129
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