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#291504 Architettura

Luigi Lanzi a Udine (1796-1801). Storiografia artistica, cultura antiquaria e letteraria nel cuore d'Europa tra Sette e Ottocento Atti del Convegno di Studi (Udine, 21-23 novembre 2018).

Curatore: A cura di Paolo Pastres.
Editore: Olschki Ed.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm 17 x 24, xii-294 pp. con 16 tavv. f.t., brossura Biblioteca dell''«Archivum Romanicum». Serie I: Storia, Letteratura, Paleografia,501.

Abstract: Per cinque anni, dal 1796 al 1801, l’abate Luigi Lanzi visse a Udine, costretto dagli eventi che avevano investito l’Europa. Nel corso di quel periodo il grande storico si impegnò soprattutto alla revisione della Storia pittorica, appena pubblicata, avviandone una nuova edizione, la definitiva, che apparirà solo nel 1809. Nel corso del lustro udinese Lanzi si dedicò anche a importanti scritti di carattere antiquario e spirituale. Il volume, attraverso un’ampia serie di interventi, si concentra sugli anni udinesi di Lanzi, finora poco indagati, ricostruendo le circostanze del soggiorno, la fitta rete di rapporti instaurati e offrendo molte novità sulla sua biografia e gli studi. Inoltre, viene affrontata la fortuna europea della Storia pittorica, la quale ha goduto di diverse traduzioni ed è stata a lungo un fondamentale modello storiografico. Si tratta, dunque, di un’opera di notevole rilievo e originalità nella pur ampia bibliografia dedicata a Lanzi, che consente di approfondirne il pensiero, specialmente come storico della pittura italiana, e cogliere l’interesse della sua residenza a Udine a cavallo tra Sette e Ottocento.

EAN: 9788822266972
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Annuario del Gruppo di Ricerca per la Storia Regionale. Geschichte und Region. Bolzano, Folio Ediz. 1994, cm.14x23, pp.324, brossura cop.fig.a col. Coll.Storia e Regione. Articoli in tedesco e italiano.

EAN: 9783852560199
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Disponibile
Traduz.di G.A.Piovano. Brescia, Morcelliana 1952-1958, cm.15x21,5, pp.196, brossura cop.fig. Coll.Confidenziali.
Note: Copertina con segni d'uso. Una scritta a matita al frontespizio.
EUR 7.00
2 copie
A cura di Ottavio Besomi, Daniele Besomi, Giancarlo Reggi. Versione di Elia Diodati. Roma, Antenore 2012, cm.17x25, pp.224, legatura editoriale sopracoperta. Collana Medioevo e Umanesimo 116. La "Lettera a Cristina" è uno dei testi centrali della riflessione di Galileo sul rapporto tra scienza e fede; essa mette a confronto il libro della natura e il libro sacro sul rapporto mobilità-immobilità, centralità-non centralità di terra e sole, mostrando la singolarità dei due libri e dimostrando che non è pertinente leggere i caratteri della natura mediante il testo della Bibbia. La lettera è stata scritta da Galileo nel 1615; viene portata a stampa solo un ventennio dopo, nel 1636, presso gli Elzevier a Strasburgo, ed è accompagnata in parallelo dalla traduzione latina di Elia Diodati. Della Lettera abbiamo, accanto alla princeps, oltre una sessantina di esemplari manoscritti, un numero triplo rispetto a quelli sin qui noti. La storia del testo, il censimento dei manoscritti e i loro rapporti con la stampa hanno fornito i criteri per l'edizione critica. Essa è fondata sulla princeps, e fornisce in apparato le lezioni di una prima redazione individuata dal curatore nell'Archivio di Stato di Firenze, e di un testimone di una redazione posteriore, con edizioni autografe, conservata presso l'Accademia romana dei Lincei.

EAN: 9788884556622
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#291642 Architettura
Firenze, Olschki Ed. 2021, cm 24 x 31, xvi-230 pp. con 177 figg. b.n. e 12 tavv. f.t. a colori. Rilegato, legatura ed. Questo libro sulle cancellate romane sette-ottocentesche è il frutto di una ricerca durata molti anni, condotta su documenti d’archivio, con rilievi appositamente eseguiti e con analisi dirette sui diversi manufatti. L’intento è stato quello di approfondire la conoscenza di un tipo di manufatto d’arte che in Italia, diversamente da altri Paesi dove le vicende storico-artistiche dei cancelli e dei loro autori sono da tempo oggetto di studi critici, non sembra sempre adeguatamente considerato dalla letteratura specialistica né dall’opinione pubblica. È stato di grande interesse poter riconoscere nei cancelli romani un alto valore artistico e un’identità figurativa paragonabile a quelle dei monumenti architettonici, le cui ragioni, oltre che espressione dell’intenzione creativa, sono un riflesso dell’immagine di Roma e devono molto all’architettura religiosa che, insieme all’archeologia, esigeva dai cancelli requisiti specifici. Nonostante il grande numero di cancellate rimosse per esigenze belliche a seguito delle sanzioni economiche e finanziare deliberate dalla Società delle Nazioni contro l’Italia nel 1935, la quantità di quelle ancora esistenti rimane superiore agli esempi presi in esame, scelti per la loro bellezza e al fine di illustrare il tema trattato.

EAN: 9788822267375
EUR 48.00
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EUR 43.20
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