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Giochi a Firenze e in Toscana nel Rinascimento.

Autore:
Editore: Sarnus.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.17x24, pp.144, illustrazioni in bianco e nero. brossura copertina figurata a colori. Collana Toscanoni, 6.

Abstract: Bambini, ragazzi e adulti giocano fin dall'alba dei tempi: il gioco è un diritto, un impulso naturale. Oggi computer e telefoni cellulari hanno ucciso ogni vecchio passatempo, e pochi si ricordano del Civettino o delle Pallottole, del Beccaglio o dell'Acculata. È un vero peccato, perché la maggior parte dei giochi sono custodi di perdute ritualità, culture millenarie, saperi d'ogni classe sociale. Strumenti per addestrare la memoria, esercitare il corpo, imparare a evitare i pericoli. Tuffandosi in antiche cronache, rispolverando vecchi trattati o attingendo da celebri opere d'arte, gli autori di questo libro ricostruiscono un mondo ludico oggi scomparso, fatto di giostre e capriole, carte e palloni, filastrocche e tante, tantissime corse all'aria aperta.

EAN: 9788856302714
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A cura di Luigi Piccioni. Bari, Gius.Laterza & Figli 1932, 2 voll. cm.14x22, pp.(4),430,(2); (4),467,(1), brossura (strappetto senza lacune all'angolo sup. della cop. del vol.II ma copia intonsa e in perfette condizioni.) Coll.Scrittori d'Italia,138,139. Opere di G.Baretti,III,IV.
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Illustrazioni di S.Mulazzani. Traduzione di I.Carmignani. Milano, Guanda 2013, cm.14x21, pp.95, legatura editoriale, copertina figurata a colori. Coll.Le Gabbianelle. Con il libro dal titolo Storia di una lumaca che scoprì l’importanza di essere lenta, l’autore di origini cilene Luis Sepulveda racconta una storia in cui mescola la spensierata delicatezza delle favole con una profondità di contenuti di cui solo un grande scrittore è capace. Fedele al genere della favola, l’autore ha deciso di trattare tematiche attualissime ed importanti utilizzando un linguaggio semplice e prendendo come protagonista un animale antropomorfo. In precedenza Sepulveda aveva già sperimentato questo genere narrativo, prima con Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, con il quale ha raccontato l’amicizia, la solidarietà e l’amore per la natura, poi con Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico, in cui ha raccontato una tenera storia di amicizia nella diversità. Adesso l’autore cileno, attraverso un nuovo animale, affronta la dimensione temporale della società moderna, i ritmi frenetici che dominano le nostre vite, l’ansia che genera la perdita dei ritmi naturali, l’assenza di momenti da dedicare alla riflessione e alla conoscenza di sé stessi. Sepulveda sceglie un animale lento per antonomasia, la lumaca, che si muove in un mondo che ha smarrito la dimensione del tempo, preferendo la velocità e la frenesia alla lentezza, agli spazi per la riflessione. La lumaca, al contrario, conosce i pregi della lentezza, e di quelle dimensioni temporali che permettono di apprezzare le persone e i dettagli del mondo che ci circonda. Con Storia di una lumaca che scoprì l’importanza di essere lenta, Luis Sepulveda riconsegna il giusto valore al tempo.

EAN: 9788823505032
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Milano, La Prora 1945, cm.12,5x19,5, pp.294, brossura copertina figurata. Coll.Scrittori Moderni.
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#280439 Arte Saggi
A cura di Christian Parisot. Milano, Abscondita Ed. 2021, cm.13x22, pp.164, num.figg.bn.ft. brossura con bandelle, cop.fig.a col. Coll.Carte d'Artisti,60. «Paulette Jourdain, che era allora una bambina, si ricorda che, la notte in cui Modigliani morì all'ospedale, Zborowski non volle che Jeanne, la sua compagna, dormisse nello studio della Grande Chaumière. Paulette l'accompagnò in un piccolo albergo della rue de Seine. L'indomani Jeanne andò all'ospedale per rivedere Amedeo. Il padre, silenzioso e ostile, eppure profondamente fedele, l'accompagnò. Rimase sulla soglia, mentre Jeanne si avvicinava al cadavere. “Non lo baciò, ma lo guardò a lungo, senza dir nulla, come se i suoi occhi si appagassero della sua disgrazia. Si ritirò camminando a ritroso, fino alla porta. Conservava il ricordo del viso del morto quando la incontrammo, e si sforzava di non vedere nient'altro”. L'indomani, all'alba, Jeanne Hébuterne si gettò dal quinto piano. “Sembrava un angiolo” disse Foujita. I funerali di Modigliani furono imponenti. Tutta Parigi era al Père-Lachaise. Quanti fiori! Poiché si usciva dalla guerra non si voleva avere l'aria triste, si aveva l'abitudine alla morte. Modigliani era un altro eroe che si era perduto per lasciarci della bellezza».

EAN: 9788884169235
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