CARRELLO vai al carrello
Libri
Totale
SPESE DI SPEDIZIONE GRATIS
PER IMPORTI SUPERIORI A
35 € IN ITALIA
70 € IN EUROPAlimiti e condizioni

L'arte moderna. Dal neoclassico agli ultimi decenni.

Autore:
Editore: Touring Club Italiano.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Conosci l'Italia,12.
Dettagli: cm.19,5x27,5, pp.96, 214 tavv.bn.e a col.ft. legatura editoriale cartonata,. Coll.Conosci l'Italia,12.

EUR 7.00
Disponibile
Aggiungi al Carrello

Visualizzati di recente...

EUR 10.00
Disponibile
A cura di Dino Pesole. Cinisello Balsamo, Edizioni San Paolo 2005, cm.13,5x21, pp.304, legatura editoriale cartonata, sopracoperta figurata. Collana Attualità e Storia, 80. Che cos'è la democrazia e quali sono i suoi valori fondamentali? Per chi è nato in Italia dopo la seconda guerra mondiale, la democrazia è un valore acquisito. L'intento di questo Dizionario della democrazia è quello di educare alla democrazia, come una preziosa conquista che va aggiornata costantemente. Democrazia è partecipazione, è consuetudine alla discussione, al dialogo, confronto dialettico costante, attitudine critica. Democrazia è piena condivisione del principio fondamentale della divisione dei poteri, antidoto potente contro possibili tentazioni autoritarie; democrazia è il contrario della sopraffazione, dell'intolleranza, del disprezzo dell'altrui pensiero.

EAN: 9788821555442
EUR 5.00
Ultima copia
Bollettino annuale. Firenze, Accademia della Crusca 1979, cm.17x24, pp.300, brossura. Dall'Indice: --Severina Parodi. Lezione e frammenti inediti di Gino Capponi. --Piero Fiorelli. L'Accademia della Crusca per il Vocabolario Giuridico Italiano. --Gerhard Rohlfs. Toscana dialettale delle aree marginali. Vocabolario dei vernacoli toscani. --d'Arco Silvio Avalle. Il prefisso «per-» nella lingua letteraria del Duecento con un'appendice sul prefisso «pro-» --Freya Anceschi. Retrodatazioni. Clotilde Barbarulli. Biblioteca dell'Accademia della Crusca: dizionari 1970-1978.
EUR 30.00
Ultima copia
#330542 Firenze
Firenze, Bonechi Ed. 1994, cm.15x23, pp.174, alcune ill.bn.nt. legatura editoriale cartonata. Tutti conoscono il Tabernacolo delle Fonticine, posto in Via Nazionale, molti hanno osservato quelle minuscole lapide Ile angolari al Canto di Candeli in Borgo Pinti o a quello della Mela in Via Ghibellina, ma pochi, penso, hanno individuato in questi segni i ricordi tangibili del mondo affascinante ma del tutto inedito delle Potenze fiorentine. Erano questi piccoli potentati, da qui il nome, che avevano i loro dominii all'interno delle mura cittadine ed erano formati da quella moltitudine di "subpositi" alle Arti che con il loro lavoro fecero la fortuna di Firenze. Questi lavoratori, afflitti dalla miseria, dalla fame, dalle pestilenze, ebbero come unica risorsa per sopportare i disagi di una vita così dura quella di riunirsi in gruppi, solitamente per mestiere e partecipare alle "allegrezze" cittadine, decretate per celebrare il Santo Patrono, la nascita di un Principe o l'elezione di un Papa. In queste occasioni le Potenze, o Signorie Festeggianti, si "risentivano" e gli ascritti alle varie brigate si esibivano in parate, ognuno con una propria livrea, si affrontavano nelle "armeggerie" e in cruente sassaiole; la sera poi concludevano con una generale sbicchierata, dimenticando per un giorno le misere condizioni di sfruttati. Ogni Potenza era organizzata come un vero e proprio stato e come tale aveva un vessillo, un territorio chiaramente delimitato nei suoi confini. AI vertice gerarchico esistente all'interno di ogni Potenza stava il Signore al quale erano riconosciuti titoli altisonanti come il Gran Monarca della Città Rossa, da S. Ambrogio o il Vice-Imperatore de' Camaldoli in Oltrarno. E questi Monarchi erano il tramite fra la Potenza ed il potere costituito. Nelle numerose lettere scritte con mano incerta da questi Signori si vede con quanta seriosa dignità uno scardassiere o un calzolaio interpretasse il suo ruolo. Vero è che quasi sempre le missive erano richieste di "benigni donativi", ma con ambiziosa fantasia si prometteva in cambio " . che avendo bisogno il S.mo Granducha io gli metterò in ordine cento mila cavalli e duecento mila fanti . ". Le Potenze erano nate nel 1343, per volere del Duca d'Atene e cessarono di esistere fra il 1629 e il 1630 per il mutato contesto sociale, ma soprattutto per la qrave pestilenza che colpì Firenze in quegli anni. L'epidemià cancellò quei Reami, Principati e Baronie che avevano procurato un po' di spensieratezza a molte generazioni del Popolo Minuto
EUR 9.00
3 copie