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#150338 Storia Moderna

L'Ordine delle famiglie. I consorzi gentilizi nella Lucca del Seicento tra maggiorascato e primogenitura.

Author:
Curator: Introduz.di Mario Montorzi.
Publisher: Ediz.ETS.
Date of publ.:
Series: Coll.Incontri di Esperienza e di Cultura Giuridica,8.
Details: cm.17x24, pp.148, brossura cop.fig.con bandelle. Coll.Incontri di Esperienza e di Cultura Giuridica,8.

Abstract: Un'indagine volta alla ricostruzione del ruolo della famiglia nella Lucca del Seicento, ove il coinvolgimento familiare nell'esercizio delle funzioni dello Stato faceva sì che la vita pubblica della città si confondesse con i ritmi, le pulsioni e le esigenze delle grandi casate cittadine. La famiglia era il centro attorno al quale ruotava e si plasmava tutta l'organizzazione politica della Repubblica. L'istituto giuridico che per eccellenza ha rappresentato lo strumento deputato alla tutela della corporazione familiare, il fedecommesso, viene ricostruito nelle sue due forme della primogenitura e del maggiorascato, e viene studiato nell'ambito della giurisprudenza dei consulenti lucchesi dell'epoca. La ricerca si muove tra gli scenari della vita urbana della Lucca seicentesca, ed accanto alla presenza operosa dei giuristi che furono attivi nella Repubblica. Emerge il ruolo – fino ad oggi mai studiato – della scuola giuridica lucchese e si scruta la coeva vicenda dei grandi lignaggi e delle più illustri casate lucchesi.

EAN: 9788846725370
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Milano, Palazzo Reale, 28/11/2003-15/2/2004. A cura di Alain Toubas. Milano, Silvana Ed. 2003, cm.17x24, pp.287, num.ill.e tavv.a col.nt. brossura cop.fig.a col.con bandelle. La rassegna presenta centoquaranta opere che documentano, a dieci anni dalla sua scomparsa, la vita di Giovanni Testori attraverso gli studi, gli interessi e le passioni che lo hanno sempre accompagnato: i quadri, i lavori teatrali, i romanzi, i testi critici e di storia dell'arte. La mostra, curata da Alain Toubas, è divisa in sezioni che approfondiscono i vari momenti dello sviluppo del pensiero testoriano. La prima è “Valassina” che introduce il visitatore nel mondo lombardo di Testori. La Milano dei primi successi teatrali di un Testori neorealista affascinato della Milano celebrata da Visconti, e pure della censura che colpì la sua Arialda. “I pittori della peste” è dedicata al Seicento è anche il trionfo dell'Erodias, ossia di uno dei suoi capolavori teatrali e linguistici e particolare attenzione è riservata ad una serie di inchiostri autografi. “I Promessi Sposi” che Testori richiamò più volte nel proprio lavoro di scrittore e critico, sono ricostruiti attraverso una serie di quadri che ne documentano il tempo, o il clima. Dai pitocchi di Ceruti, ai nobili ritratti di Fra' Galgario, fino alla dolcezza di Lopez Garcia. “Il teatro degli Scarrozzanti: Amleto, Edipus e Macbetto” vede esposti qui, per la prima volta, otto disegni autografi serviti per lo studio dei costumi di un film (mai realizzato) sull'Amleto. “Corona per la madre” è la sezione che si apre con un dipinto di Jardiel dedicato alla madre ma che subito si allarga al tema generale della maternità e dell'amore filiale. “Ai piedi della croce” ispirata ad un testo critico che Testori scrisse per Mitsuuchi, indaga invece il tema, caro all'artista, della Crocifissione, tanto religiosa e sacra, quanto laica, come capita in In Exitu. “Apocalisse” trae il titolo da un grande quadro di Varlin, ma il vero protagonista della sala è il tema della vanità. Quindi il teschio si annuncia come il filo rosso della sezione, a partire dai celebri quadri di Morlotti, fino alla piu' intimistica Malinconia di Francese, passando per lo sconvolgimento astratto della Crux di Rainer o per i feti abnormi post-apocalisse di Battarola. Tramonti”, ripresi soprattutto nella sua ultima stagione, fornisce un metodo per ritrovare il senso d'addio che appartiene al momento del calare del sole. Dalle Bagnanti di Morlotti, alle visioni di Guttuso, il tramonto è l'estremo saluto di Testori; qui è collocato anche il suggestivo ritratto firmato da Fetting, l'ultimo per il quale posa il grande artista.

EAN: 9788882156572
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Vierte Auflage bearbeitet von Carl Robert. Berlin, Weidmannsche Buchhandlung 1894, cm.13,5x21, pp.XVIII,964, rilegatura coeva in mz.pelle con angoli, piatti marmorizz., dorso a 4 falsi nervi con titoli in oro. Segni d'uso agli angoli, forti abrasioni al dorso, cuffie e cerniere est. usurate ma leg. ancora solida. Timbro di biblioteca priv. al frontesp. Ottimi interni.
EUR 60.00
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#315100 Firenze
Calenzano, Ediz. del Poligrafico Fiorentino 2003, cm.15x21, pp.293, brossura, copertina figurata.

EAN: 9788890036927
EUR 8.00
2 copies
#327792 Arte Varia
Firenze nel 2002. Opere degli anni 2001-2002. Testo di Stephen Bann. Edizione bilingue italiano/inglese. Firenze, Galleria Alessandro Bagnai 2002, cm.30x20,5, pp.60, legatura editoriale in tutta tela. «Il lavoro di Pizzi Cannella colpisce soprattutto per il fatto che evita completamente i segni della contemporaneità: non vi è alcun interesse alla conversione di materiali tecnologicamente avanzati o alla manipolazione delle percezioni dello spettatore attraverso effetti speciali di riflesso o trasparenza. Il suo stile figurativo, personale e unico, ha allo stesso tempo le proprie radici nell'impersonalità della tradizione classica mediterranea.» (S. Bann)
EUR 24.00
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