Figure europee del primo '800 nel "Diary" di Lady Charlotte Campbell Bury. Con documenti inediti.

Firenze, Olschki Ed. 1957, cm 16 x 23,5, 192 pp. con 2 tavv. f.t. Biblioteca dell'«Archivio storico italiano», 6.

Roma, Stato Maggiore dell'Esercito 2007, cm.18x25, pp.594, num.ill.bn.nt. legatura ed. sopracop.fig.a col.

Prefaz. di Amilcare Rossi e di Oddone Fantini. Firenze, Vallecchi Editore 1930, cm.14x20, pp.318, 6 cartine ft.ripieg., brossura Dorso e cop.ant. insolati, piccoli guasti al dorso. Firme di apparten. a occhietto e frontesp., altrimenti buon esempl.

Torino, Einaudi 2008, cm.15x22, pp.144, legatura ed.soprac.fig.a col. Coll.Supercoralli. È notte, l'orfanotrofio è immerso nel sonno. Tutte le ragazze dormono, tranne una. Si chiama Cecilia, ha sedici anni. Di giorno suona il violino in chiesa, dietro la fitta grata che impedisce ai fedeli di vedere il volto delle giovani musiciste. Di notte si sente perduta nel buio fondale della solitudine più assoluta. Ogni notte Cecilia si alza di nascosto e raggiunge il suo posto segreto: scrive alla persona più intima e più lontana, la madre che l'ha abbandonata. La musica per lei è un'abitudine come tante, un opaco ripetersi di note. Dall'alto del poggiolo sospeso in cui si trova relegata a suonare, pensa "Io non sono affatto sicura che la musica si innalzi, che si elevi. Io credo che la musica cada. Noi la versiamo sulle teste di chi viene ad ascoltarci". Così passa la vita all'Ospedale della Pietà di Venezia, dove le giovani orfane scoprono le sconfinate possibilità dell'arte eppure vivono rinchiuse, strette entro i limiti del decoro e della rigida suddivisione dei ruoli. Ma un giorno le cose cominciano a cambiare, prima impercettibilmente, poi con forza sempre più incontenibile, quando arriva un nuovo compositore e insegnante di violino. È un giovane sacerdote, ha il naso grosso e i capelli colore del rame. Si chiama Antonio Vivaldi. Grazie al rapporto conflittuale con la sua musica, Cecilia troverà una sua strada nella vita, compiendo un gesto inaspettato di autonomia e insubordinazione.

Traduz. dall'americano di Sophie Mellor-Picaut. Paris, Presses Universitaires de France - PUF 1980, cm.13,5x21, pp.419, 64 tavole bianco e nero nel testo, brossura con bandelle, copertina figurata. Collana Bibliothèque de Psychanalyse. Testo in francese.