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Il melodramma italiano (1901-1925). Dizionario bio-bibliografico dei compositori.

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Publisher: Olschki Ed.
Date of publ.:
Details: cm 17 x 24, 2 tomi di x-1012 pp. Historiae Musicae Cultores - Biblioteca, 126. Italiano

Abstract: Il volume fornisce un quadro del teatro musicale italiano tra il 1901 e il 1925, con particolare attenzione ai compositori ignorati da dizionari e repertori. Un periodo contraddistinto da un notevole eclettismo, nel quale nessuna delle numerose opere che ogni anno appaiono sulle scene, ad eccezione di quelle di Giacomo Puccini, riesce a conquistarsi una popolarità duratura, ma che nello stesso tempo presenta un’impressionante ricchezza di temi, stili e figure di considerevole rilevanza nella storia della musica italiana. / This volume offers an overview of Italian opera between 1901 and 1925, with a special focus on composers mostly ignored by dictionaries and inventories. The period was characterized by a remarkable eclecticism, and by the fact that of the many operas staged in those years, only those by Giacomo Puccini obtained an enduring popularity. It was also marked by an impressive variety of themes, styles, and personalities of considerable importance.

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Traduzione di Claudina Fumagalli. Milano, Medusa Edizioni 2019, cm.12x15, pp.170, una tavola bn. brossura con bandelle. Collana Le Api,56. Il 26 marzo 1863 un reggimento della Legione era sbarcato a Vera Cruz, in Messico. Un mese dopo, il 30 aprile, presso il villaggio di Camarón de Tejeda, i legionari, comandati dal capitano Jean Danjou, vennero attaccati e decimati dai nativi messicani guidati dal colonnello Francisco de Paula Milàn. Quella data e il luogo, Camerone, rappresentano il vero mito di fondazione della Legione straniera francese. Ogni anno a Aubagne, nell'entroterra della Costa Azzurra, dove ha sede il comando generale dei legionari e dove avvengono ancora oggi gli arruolamenti, si celebra quella data "sacrificale" e un simulacro in legno che raffigura la mano del capitano Danjou viene mostrato come una reliquia che fonda nel sangue la gloria dell'arma. Molto controversa è la storia della Legione fin dalla sua nascita nel 1831 per decreto di Luigi Filippo; ai quattro angoli del pianeta ha versato sangue proprio e dei suoi nemici, senza risparmiarsi crudeltà e gesti eroici. È un corpo speciale che raduna i "dannati della terra": delusi dalle rivoluzioni, gente in fuga dalla giustizia e altri alla ricerca di un lavoro per vivere in modo non troppo diverso dai mercenari. Uomini che non hanno origini comuni e valori patriottici da difendere, ai quali si attaglia molto bene il "vincere o morire". Ma è il loro riconoscersi come corpo e la mistica della guerra a mantenerli uniti e fedeli l'uno all'altro. Sono, a ben vedere, una espressione militare, forse la più singolare in Europa, dell'epoca coloniale. In questo breve saggio "storico" del 1933 uno dei più intriganti scrittori francesi, Pierre Mac Orlan, "avventuriero" della parola, ce ne restituisce un'immagine ancora "romantica", senza nascondersi i lati meno edificanti della Legione.

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