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#26994 Firenze

Il cenacolo di Andrea del Sarto a San Salvi. Guida del Museo.

Author:
Curator: A cura della Soprint.per i Beni Artistici e Storici di Firenze e Pistoia.
Publisher: Libreria Ed.Salimbeni.
Date of publ.:
Details: cm.17x24, pp.VI,93, 53 ill.e tavv.bn.nt. brossura soprac.fig.a col.

Abstract: Il Cenacolo di San Salvi, affrescato da Andrea del Sarto fra il 1511 e il '27, è il primo dei tre Cenacoli-museo di Firenze che si apre dopo l'alluvione, con gli splendidi ambienti cinquecenteschi arricchiti di una cinquantina di opere tratte dai depositi delle Gallerie fiorentine.La guida, con un'introduzione sulla storia del museo e sui criteri dell'allestimento attuale e un apparato di schede critiche relative alle singole opere, riflette il percorso di questo museo creato oggi nell'ex convento vallombrosano con opere in gran parte portate da provenienze diverse per documentare il terreno da cui è nato il capolavoro con l'Ultima Cena: le suddivisioni dai titoli "corridoio", "refettorio", "lavabo", "cucina", intendono conservare il ricordo della funzione originale delle sale, alle cui pareti si possono finalmente vedere con agio opere spesso di altissima qualità, rimosse dalle chiese circa due secoli fa e da allora perlopiù tenute nei depositi.

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Edizione critica e catalogo. A cura di Elisabetta Bacci. Pisa Ediz.ETS 2001, cm.21x30, pp.136, brossura cop.fig. Coll.Studi musicali Toscani, Musiche,2. La produzione cameristica per voce e pianoforte dell’Ottocento è stata per lungo tempo considerata dalla critica come un genere minore rispetto alla coeva produzione d’arie e romanze d’opera. Tuttavia la suggestiva linea melodica, la freschezza dell’ispirazione e l’eleganza delle forme di cui essa fu spesso capace, ne fecero uno dei generi di intrattenimento più diffusi nel secondo Ottocento. Anche Alfredo Catalani (Lucca 1854 - Milano 1893), la cui figura è legata principalmente al melodramma, si rivolse a questo genere musicale componendo, tra l’altro, diciotto liriche per voce e pianoforte. Alcune sono andate perdute; altre ci sono giunte solo attraverso fonti manoscritte; quelle che invece vennero pubblicate vivente l’autore, a tutt’oggi non sono state più edite. La loro reperibilità estremamente difficoltosa ha pertanto reso quasi impossibile l’inserimento di tali composizioni nei repertori dei cantanti di questo secolo. Il volume di Elisabetta Bacci presenta quindi, dopo una introduzione storica, il catalogo e le edizioni di tutte le quattordici liriche di cui siamo in possesso, con lo scopo di mettere a disposizione di studiosi e musicisti un piacevole repertorio quasi del tutto sconosciuto e difficilmente reperibile.

EAN: 9788846704696
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Livorno, Ugo Bastogi Editore 1975, cm.18x25, pp.175, brossura, intonso.
Note: Esemplare con dedica autografa dell'autore.
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#288794 Firenze
Introduzione di Marcello Vittorini. A cura di Maurizio Barabesi. Comune di Firenze 1994, cm.30x24, pp.48 ill.col. brossura, sopracoperta figurata a colori.
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Con un saggio di Harold Bloom. Traduzione di Claudina Fumagalli. Milano, Medusa, 2018, cm.12x15, pp.124, brossura con bandelle. Collana le Api,42. Due conversazioni con lo scrittore latino-americano sulla sua opera letteraria alla vigilia del Premio Nobel che riceverà nel 1982. Il romanzo che lo identifica per il grande pubblico, "Cent'anni di solitudine", lo vincola anche a una responsabilità del successo ottenuto, che diventa in certi momenti persino "ingombrante" e lo spinge a dire: «Ne ho piene le tasche di questo Garcia Màrquez». Da queste interviste emergono gli intrecci strettissimi con l'esperienza giornalistica come reporter in molte parti del mondo, le influenze sulla sua scrittura - dalla giovanile infatuazione per La metamorfosi di Kafka alla scoperta di Faulkner -, ma anche la sua visione politica, legata al socialismo, con la difesa di Fidel Castro e la condanna della distorsione dell'ideale di uguaglianza ed emancipazione dell'uomo da parte dell'Unione Sovietica. Tutto comincia dalla realtà, confessa Garcia Màrquez, ma è l'immaginazione che rende credibile ciò che può anche sembrare se non surreale certamente un frutto del sogno. Quel volo onirico è un balsamo al senso della propria solitudine che lo spinge a raccontare. Lo scrittore confessa che la sua ricerca consiste nel ritrovare quella verità "orale" che avevano i racconti magici della nonna, e afferma che a un autore tutto è permesso a patto che il suo racconto venga creduto da chi lo legge come una realtà possibile. In queste conversazioni c'è tutto il distillato poetico della scommessa narrativa del grande scrittore. Con un saggio di Harold Bloom.

EAN: 9788876983665
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