Argan,Giulio Carlo.
Walter Gropius e la Bauhaus.
Torino, Einaudi Ed.
s.d.circa 1970,
cm.18x24,
pp.202, 177 tra ill.e tavv.bn.ft.
legatura editoriale in tutta tela, sopracoperta figurata.
Coll.Saggi,374.
Il volume si presenta come uno studio approfondito dell'opera progettuale di Gropius, il cui merito non è soltanto d'inserire correttamente quest'ultima nel quadro delle vicende architettoniche del secolo scorso, ma altresí di farne un tassello decisivo della cultura moderna. Ma il saggio è anche una appassionata meditazione sui modi e le idee dell'avanguardia europea piú sensibile alle possibilità offerte dalla civiltà industriale, e rappresenta pure una proposta ideologica e critica di largo respiro, che nel corso del tempo ha riscosso molte adesioni e suscitato altrettanti dibattiti. Per Argan la crucialità del Bauhaus consiste nel riflettere la crisi della società tedesca tra le due guerre (e in senso piú generale dell'intera cultura moderna) e al tempo stesso nel proporsi come strumento di riforma artistica che ambisce a creare un diverso modello sociale. Né tale compito risulta vanificato ai suoi occhi dalla chiusura d'autorità della scuola da parte del nazismo, o dagli esiti spesso discutibili dell'attività progettuale di Gropius in America. Il carattere emblematico che la sua figura e la sua opera assumono in queste pagine deriva dall'idea che industrial design, architettura e urbanistica siano unificate e attraversate da un identico valore civile: un'idea nobile e potente che, nonostante l'apparente sconfitta odierna, riesce ancora una volta a trovare le ragioni profonde e universali della propria affermazione. (Nuova introduzione di Marco Biraghi)
Note: lievi tracce d'uso.