L'arte della ceramica. Capodimonte. Vicende storiche, prima e dopo la Real Fabbrica di Capodimonte (1743-1759). I principali artefici. La produzione vascolare, plastica, le galanterie, le specchiere, il salottino di Portici.

Milano, U.Mursia & C. 1964, cm.21x21, pp.128, 93 figg.in bn. e 41 tavv.a col.nt., legatura ed.cartonata, piatti figg.a col. Ex libris sul verso del II risguardo. Ottimo esempl. Coll.Piaceri e Tesori. Biblioteca dell'Amatore Collezionista. [ottimo esemplare]

A cura del Ministero della Pubblica Istruzione. Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato - Libreria dello Stato 1959, cm.21,5x29,5, pp.XXIV,330, brossura Col.Indici e Cataloghi delle Biblioteche Italiane. Nuova Serie,V.

A cura di Renzo Zorzi. Firenze, Olschki Ed. 2002, cm.17x24, pp.X,344, 70 tavv.bn.ft., brossura sopracop.fig.a col. Coll.Fondazione Giorgio Cini. Civiltà Veneziana,Saggi,43. Bilanciati tra storia dell’arte e letteratura, i saggi raccolti in questo volume esplorano compiutamente, dall’antichità a oggi, il tema del «ritratto» e delle sue modificazioni teoriche e pratiche attraverso i secoli: in ambito visivo, pittorico e sculto Balanced between the history of art and literature, this collection of essays fully explores the theme «portrait» and its theoretical and practical variations throughout the centuries from ancient times to the present day: in a visual, pictorial, sculptur

Prefaz.di Golda Meir. Traduz.di Vittorio Ghinelli. Milano, Arnoldo Mondadori Ed. 1976, cm.16x22, pp.379, legatura ed. sopraccop.fig. Coll.Le Scie.

Milano, Electa 2008, cm.16,5x24, pp.124 , tavole a colori. brossura. Il genere "paesaggio" è sostanzialmente estraneo alla cultura figurativa greca e romana. I paesaggi raffigurati sulle pareti delle case romane sono paesaggi tipizzati, con un continuo ripetersi degli stessi motivi, e con una noncuranza per un qualsivoglia sistema prospettico costruito secondo una logica matematica unitaria. Ogni pittura è composta da oggetti che vivono più o meno isolatamente dagli altri in uno spazio continuamente negato come elemento unificante. Era diffusa, invece, la pittura cartografica che voleva la mano di veri pittori di paesaggi, detti "topographoi", i quali, pur adottando le medesime tecniche e formulazioni prospettiche della grande pittura di fantasia, producevano vere e proprie carte "corografiche", come la Città dipinta dal Colle Oppio o la Zuffa tra Pompeiani e Nucerini presso l'anfiteatro da Pompei, simili per molti versi a quelle moderne prodotte lungo la Galleria delle Carte Geografiche nei Palazzi Vaticani.