Quaranta,Guido.
Due o tre cose che so di loro.
Milano, Arnoldo Mondadori Editore
1980,
cm.14x21,5,
pp.151,(5),
legatura ed. cartonata, sopraccoperta fig.
Coll. Arcobaleno.
Celebre giornalista parlamentare, l'autore descrive così i suoi esorsi: «Al Parlamento arrivai nel 1959 per un incidente professionale di un mio collega (di Paese Sera, n.d.r.) Il redattore che si occupava del Senato aveva la mania di "Lascia o raddoppia?" Una sera cadde il governo e noi bucammo la notizia perché lui era a casa a guardare Mike Bongiorno. Il giorno dopo lo sostituii. Nel 1969 mi chiamò Lamberto Sechi a Panorama. Smisi di sunteggiare i discorsi e cominciai a fare l’informatore. Metà spione e metà ficcanaso. Sechi mi aveva detto: “Devi mescolarti ai protagonisti della politica, guadagnarne la piena fiducia, raccoglierne le confidenze. E poi scrivere tutto”. Era l’epoca in cui io mettevo occhiali scuri, naso finto e pizzetto posticcio per assistere di nascosto alle riunioni della Dc. Mi beccavano sempre».
Ha scritto alcuni libri sui protagonisti della politica, il più famoso "Scusatemi ho il patè d’animo: il fior fiore delle imbecillità dei politici" (Rizzoli, 1993).