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Letteratura straniera saggi e critica

Coll.diretta da Enzo Orlandi. Milano, Arnoldo Mondadori Ed. 1974, cm.16x21,5, pp.136, con ill.e tavv.bn.e col.nt. legatura editoriale cartonata. Coll.I Giganti delle Letterature Straniere.
EUR 5.00
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Traduzione di Ervino Pocar. Milano, Mondadori 1964, cm.14x21, pp.319, brossura.
EUR 20.00
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Traduzione di Elena De Angeli. Torino, Einaudi Ed. 1988, cm.16x21, pp.344, brossura soprac.fig.col. Coll.Saggi.712.

EAN: 9788806600013
EUR 13.00
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Introduzione di Enrico Milani. Milano, Medusa Edizioni 2016, cm.12x15, pp.109, brossura con bandelle. Collana Le Api,23. Per Thomas Merton la soluzione dei problemi politici e sociali della condizione dei neri d'America implicava, necessariamente, ascoltare la voce "pura e profetica" dell'uomo nero in quanto nero, in mezzo ai clamori dei falsi profeti "scettici e ridicoli" della modernità capitalistica. Perché solo nell'ascolto di quelle voci, nel rispondere al loro appello, il peccato originario della civiltà occidentale, il fatto di essersi costituita grazie alle ingiustizie perpetrate su razze considerate inferiori, poteva essere espiato e superato. Questo riconoscimento della funzione quasi provvidenziale dei neri, la loro vera rivoluzione, in realtà suona come l'ennesima conferma della condizione di peccato nella quale versa la società dei bianchi. Era la stessa battaglia che combatteva Martin Luther King e che nella sua lettera dal carcere diventa epitome di una condizione universale di ingiustizia e sopraffazione. Ma il latente e mai sopito conflitto razziale negli Stati Uniti ci dice molto più di quanto la semplice storicizzazione di quegli eventi potrebbe insegnarci. Viene in mente la chiusa del libro di Alasdair MacIntyre, "Dopo la virtù", nella quale viene evocato il momento in cui "uomini e donne di buona volontà si distolsero dal compito di puntellare l''imperium' romano e smisero di identificare la continuazione della civiltà e della comunità morale con la conservazione di tale 'imperium'". È la necessità che queste pagine indicano come un compito ancora irrealizzato, ma non irrealizzabile.

EAN: 9788876983641
EUR 12.00
-25%
EUR 9.00
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Introduzione di Riccardo Campi. Traduzione di Franca Ruggieri. Milano, Medusa 2014, cm.15x23, pp.144, brossura sopracoperta figurata a colori. Coll.Le Porpore,118. È dal fondo dei primi anni Venti che riemerge l'immagine di Parigi in cui s'imbatte, per prima cosa, il lettore di questo libro di Arthur Power - scrive Riccardo Campi nell'Introduzione -. Nulla vi manca: l'incontro con la metropoli del giovane straniero (irlandese) con aspirazioni artistiche che vi giunge solo e sconosciuto; la sua progressiva scoperta dei diversi quartieri della città - a piedi, beninteso, «perché Parigi è troppo interessante per essere visitata in auto o in metropolitana»; Montmartre, ormai disertata dagli artisti... il nuovo quartiere degli artisti, Montparnasse, dove il giovane stringe amicizia (al caffè, naturalmente) con lo scultore Ossip Zadkine; l'ombra di Amedeo Modigliani, che la miseria sta ormai uccidendo. Non mancano neppure spogli studi di artisti, con vaste vetrate che danno su umidi giardini o, alternativamente, raggiungibili inerpicandosi su ripide scale (Parigi senza vecchie mansarde con vista sui tetti sarebbe come Roma senza Colosseo)... È la Parigi degli ambienti cosmopoliti che il lettore che conosce il VII capitolo dell'Autobiography of Alice B. Toklas si attenderebbe di ritrovare anche nelle pagine di Power - e che puntualmente ritrova... Questa cartolina seppiata della Parigi della Lost Generation è lo sfondo su cui, nelle pagine di Arthur Power, si staglia, isolata, estranea, la figura di James Joyce: «Sembrava che gli splendori e le attrazioni della vita francese attorno a lui gli fossero indifferenti e nutrissero il suo talento solo nella misura in cui egli apprezzava la propria libertà intellettuale e la propria 'convenienza'. Tutto quel che gli veniva da dire su Parigi, quando qualcuno gli chiedeva il suo parere in proposito, era: 'È una città molto conveniente', anche se io non sono mai riuscito a scoprire cosa volesse dire con questa espressione». Se non è dato sapere con certezza come si debbano interpretare queste parole di Joyce, si potrà almeno dire che Parigi fu per certo, come scrisse Borges, una di quelle «città dell'esilio / che fu per te l'odiato / ed eletto strumento, / l'arma della tua arte» - per questo, forse, Parigi appariva a Joyce «molto conveniente»: fu proprio a Parigi, infatti, che, nei mesi che seguirono l'incontro con Power, venne portato a termine e pubblicato l'Ulisse.

EAN: 9788876984112
EUR 16.00
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A cura e prefazione di Alessandro Zaccuri. Milano, Medusa Edizioni 2010, cm.11,5x20, pp.272, brossura, copertina figurata. Coll.La Zattera,25. «A differenza di altri critici portati all'applicazione della giustizia sommaria in ambito letterario, Giuseppe Bonura non invocava mai la regola del "non l'ho letto e non mi piace". Leggeva tutto, al contrario, specialmente quello che prevedeva non gli sarebbe piaciuto. Leggeva nella speranza di essere smentito, di scoprire che un narratore era cresciuto oppure che un critico aveva meglio focalizzato interessi e metodo di lavoro. E leggeva nel timore di essersi sbagliato, di aver operato un'eccessiva apertura di credito nei confronti di un autore che, invece, si era affrettato a capitalizzare la propria reputazione in chiave commerciale. Di tutti i peccati che in letteratura si possano commettere, l'unico che Bonura non era disposto a perdonare era infatti l'asservimento (intenzionale o, peggio ancora, involontario) alle regole del mercato, l'omologazione a un modello di intrattenimento "aeroportuale", il ricorso peloso alla ruffianeria e al compiacimento. Gli articoli raccolti in questo libro apparecchiano un dossier vasto quanto sorprendente, nel quale, pur ricorrendo frequentemente la stroncatura - un'arte oggi assai poco praticata, che Bonura sapeva rendere con sferzante ironia - non mancano gli esercizi di ammirazione, né le ammissioni di lealtà e valore pur in un contesto di aperto dissenso. Una lezione di "critica militante" esemplare e rara in questa società dove, anche e più che mai fra scrittori, vige il "politicamente corretto"».

EAN: 9788876982019
EUR 18.50
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Traduzione di Claudina Fumagalli. Introduzione di Pasquale di Palmo. Milano, Medusa 2021, cm.12x15, pp.132, brossura con bandelle. Collana le Api,63. Remy de Gourmont, definito da Apollinaire "Herpes Trismegisto" a causa di un lupus che lo aveva sfigurato costringendolo a un isolamento forzato, è una di quelle figure atipiche di cui è costellato il firmamento letterario francese a cavallo tra Ottocento e Novecento. Amico di Mallarmé, Huysmans, Mirbeau, Jarry, con il quale condivise l'esperienza della rivista "L'Ymagier", fondò con Alfred Vallette il "Mercure de France"”. Nel primo dei tre testi qui presentati, Dante, Beatrice e la poesia amorosa, uscito nel 1908, Gourmont passa in rassegna alcune espressioni della lirica medievale, soffermandosi in particolare sul rapporto tra l'autore della Commedia e Beatrice. Quest'ultima non viene considerata una donna in carne e ossa ma rappresenta l'archetipo della donna angelicata, con tratti che ne fanno una «statua aureolata», a cui idealmente viene contrapposta l'immagine di Francesca che, nonostante si trovi come ombra che vaga «per l'aere maligno» con il suo Paolo, ancora rimpiange «il tempo de' dolci sospiri». Viene qui raccolto in volume anche il saggio Dante, Beatrice e Platone del 1883, dove si possono cogliere sottili differenze interpretative rispetto al primo scritto. Il libro si chiude con Le donne e il linguaggio del 1902 in cui Gourmont, senza rinunciare ad alcuni tipici pregiudizi dell'epoca, riconosce alla donna un ruolo primario nello sviluppo linguistico umano.

EAN: 9788876983450
EUR 15.00
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Traduzione di Luana Salvarani. Milano, Medusa 2018, cm.12x15, pp.116, brossura con bandelle. Collana le Api,39. Queste interviste a Susan Sontag, raccolte in un arco di tempo che va dal 1975 al 2002, si propongono come un cammino lungo l'evoluzione del pensiero della scrittrice americana. Nella gran varietà dei suoi interessi culturali e politici e nel costante aggiornamento delle prospettive, vi spiccano alcuni punti fermi. Forse il più rilevante è il rapporto col testo e l'esercizio della scrittura come un dovere interiorizzato, come forma necessaria di impegno umano prima ancora che sociale. Le letture più amate, spesso di classici europei - da Gide a Dostoevskij -, l'esercizio costante della citazione e della rielaborazione critica, tutto ci parla di un rapporto con il reale sempre mediato dall'esercizio della scrittura, non come interpretazione, ma come autentico codice in cui la realtà umana si esprime. Il segreto dell'impatto di uno scrittore "impegnato" diventa quindi non l'eteronomia ma una radicale e perseguita autonomia dell'arte, l'unica in grado di percepire le autentiche continuità culturali. La militanza della Sontag in molti temi cruciali del Ventesimo secolo, dal pacifismo al femminismo, fino alle politiche statunitensi dopo 1'11 settembre, è a volte esplicitata, più spesso implicita sotto il tono apparentemente disimpegnato di queste interviste. In realtà le sue risposte seguono il rigoroso senso strutturale di chi è abituato a governare i propri pensieri rispetto a un ideale formale (che coincide con il senso morale), senza preoccuparsi di compiacere l'interlocutore. Come riassume la Sontag a chiusura di una di queste interviste: «Non scrivo perché c'è un pubblico. Scrivo perché c'è la letteratura».

EAN: 9788876983962
EUR 13.00
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Milano, Medusa Ed. 2017, cm.12x15, pp.118, brossura copertina figurata. Coll.Le Api,31. La presente antologia raccoglie saggi di critici e studiosi dell'opera di Georges Simenon come Francis Lacassin (1931-2008) che a più riprese ha indagato la narrativa del papà di Maigret. Tra gli altri autori che danno vita a questo volumetto Giuseppe Bonura, scrittore e critico letterario scomparso nel 2008, Robert J. Courtine (1910-1998), scrittore e giornalista gastronomico, Ralph Messac (1924-1999), giornalista e avvocato. Il volume si completa con una breve antologia di brani degli scrittori François Mauriac, Jean Paulhan, Henry Miller e André Gide.

EAN: 9788876983993
EUR 13.00
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EUR 8.20
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Milano, Medusa 2017, cm.14x22,5, pp.136, brossura sopracoperta figurata a colori. Coll.Le Porpore,112. Tre saggi su Goethe, il padre delle letteratura tedesca moderna, scritti fra il 1932 e il 1949. Meno di vent'anni, ma densi di storia, sia quella personale di Thomas Mann (che dopo l'avvento di Hitler decide di emigrare in America), sia quella della Germania e dell'Europa, gravate dall'orrore nazista e da una guerra mondiale. Dalla pubbicazione, subito dopo la fine della Grande guerra, di Considerazioni di un impolitico, la critica si è a lungo interrogata sulla visione politica del "conservatore" Thomas Mann. Un testo che poi, restrospettivamente, ha pesato sul giudizio riguardo la sua posizione verso il nazismo, considerata per certi aspetti ambigua, mentre nel saggio scritto durante il primo viaggio in America - Traversata con Don Chisciotte (riedito l'anno scorso da Medusa) -il giudizio verso il Nazionalsocialismo traspare senz'ombre. Che cosa è cambiato nel frattempo in Mann? I saggi compresi in questo libro ci svelano la lenta ma costante evoluzione del giudizio su Goethe come esponente della borghesia tedesca e precursore del pensiero della democrazia. È anche una specie di autoritratto intellettuale? Gli anni tra le due guerre sono decisivi nella maturazione del pensiero di Mann, il quale abbraccia una visione di moderata, fiduciosa apertura alla cultura democratica. E su questa strada la frequentazione del Maestro del Werther, del Wilhelm Meister e del Faust è sempre più stretta, come se Mann dovesse prendere dalle mani di Goethe il testimone di interprete della coscienza civile germanica. La strada maestra che lo porterà a comprendere le ragioni della democrazia - progresso che i saggi qui raccolti mettono bene in evidenza - passa dalla contrapposizione fra amore della morte e amore della vita. In quegli anni cruciali per l'Europa Mann arriva a dire che il popolo tedesco è affascinato dalla morte, mentre per Goethe «l'ultima parola contro la morte e per la vita, rimane: "Non si tratta infine che di andare avanti"». Non lascia molti dubbi sulla posizione di Mann questa lettura di Goethe che diventa implicito giudizio sulla Germania hitleriana.

EAN: 9788876983955
EUR 16.00
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Con un saggio di Harold Bloom. Traduzione di Claudina Fumagalli. Milano, Medusa, 2018, cm.12x15, pp.124, brossura con bandelle. Collana le Api,42. Due conversazioni con lo scrittore latino-americano sulla sua opera letteraria alla vigilia del Premio Nobel che riceverà nel 1982. Il romanzo che lo identifica per il grande pubblico, "Cent'anni di solitudine", lo vincola anche a una responsabilità del successo ottenuto, che diventa in certi momenti persino "ingombrante" e lo spinge a dire: «Ne ho piene le tasche di questo Garcia Màrquez». Da queste interviste emergono gli intrecci strettissimi con l'esperienza giornalistica come reporter in molte parti del mondo, le influenze sulla sua scrittura - dalla giovanile infatuazione per La metamorfosi di Kafka alla scoperta di Faulkner -, ma anche la sua visione politica, legata al socialismo, con la difesa di Fidel Castro e la condanna della distorsione dell'ideale di uguaglianza ed emancipazione dell'uomo da parte dell'Unione Sovietica. Tutto comincia dalla realtà, confessa Garcia Màrquez, ma è l'immaginazione che rende credibile ciò che può anche sembrare se non surreale certamente un frutto del sogno. Quel volo onirico è un balsamo al senso della propria solitudine che lo spinge a raccontare. Lo scrittore confessa che la sua ricerca consiste nel ritrovare quella verità "orale" che avevano i racconti magici della nonna, e afferma che a un autore tutto è permesso a patto che il suo racconto venga creduto da chi lo legge come una realtà possibile. In queste conversazioni c'è tutto il distillato poetico della scommessa narrativa del grande scrittore. Con un saggio di Harold Bloom.

EAN: 9788876983665
EUR 14.00
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Traduzione e cura di Martino Doni. Milano, Medusa Edizioni 2017, cm.14x22,5, pp.178, brossura, sopracoperta figurata a colori. Coll.Le Porpore,106. È Alice che ha sognato le sue avventure o lei stessa non che una parvenza nel sogno del Re Rosso? La domanda con cui si conclude “Al di là dello specchio” ricorda quella che più di duemilatrecento anni fa il filosofo taoista Zhuang-zi si pose dopo aver sognato di essere una farfalla. Era lui ad aver sognato di essere una farfalla era la farfalla che aveva sognato di essere Zhuang-zi Questa analogia è il primo indizio in un'indagine sull'opera di Lewis Carroll che oltre al taoismo coinvolge per citare solo alcuni dei territori in cui si inoltra, la logica dei paradossi e la teologia negativa, l'ambiente della Oxford vittoriana e il dibattito occidentale sul concetto di Nirvana, la tradizione filosofica inglese e 1a poesia del sufismo persiano. Con Zhuang-zi, tra le dramatis personae si fanno notare il vescovo filosofo George Berkeley e Jorge Luis Borges, il capitano Ahat e Gordon Pym, Giobbe e Thomas Hobbes, James Legge, traduttore di Zhuang-zi, e F. C. S. Schiller, il filosofo pragmatista che, nascosto dietro allo pseudonimo Snarkophilus Snobs, commentò nel 1901 l'enigmatico poema di Carroll “La caccia allo Snark”. La scommessa è quella di trovare il senso dei nonsensi carrolliani ricostruendo l'orizzonte culturale del loro autore con gli strumenti della storia e della filologia, senza rinunciare tuttavia a prendere atto di misteriose convergenze avvenute su un piano "sottile" della realtà di cui il sogno resta la migliore metafora. A un certo punto dell'indagine, grazie alla Bibbia utilizzata secondo il suggerimento di Northrop Frye come Grande Codice, lo Snark assume i tratti del Leviatano, inteso secondo l'esegesi protestante come un simbolo della potenza e della sapienza divine. In conclusione, viene confermata l'intuizione di Snobs che “La caccia allo Snark” sia una parabola sulla ricerca dell'Assoluto, mentre i paradossi dei libri di Alice, a cominciare dal Paradosso del Sogno da cui l'indagine ha preso il via, si rivelano dei koan che già alludono al grande tema metafisico che Carroll svolgerà nel poema.

EAN: 9788876983535
EUR 22.00
-27%
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Prefaz.di Stefano Zecchi. Traduz.Anna Benvenuti. Milano, Ediz.Medusa 2021, cm.14x22, pp.132, brossura con bandelle, cop.fig. Coll.Le Api,67. Le biografie di Goethe, osserva Ortega y Gasset, sono state elaborate secondo un'ottica monumentale, una visione solamente dal di fuori, a distanza e senza dinamismo interiore. Il "suo" Goethe - promette l'autore spagnolo - sarà invece costruito secondo un'ottica inversa: un "Goethe dall'interno" che, inutile al suo io, è stato proprio l'uomo che ci ha insegnato la fedeltà al nostro. Però, come scrive nella Prefazione il filosofo Stefano Zecchi, «Goethe è celebrato e ammirato, ma è il vero sconfitto della nostra civiltà che si è costruita attraverso la radicale scissione dei saperi, che ha sviluppato una modernità specializzando le conoscenze, disgregando qualsiasi idea di organicità della vita. Non c'è neppure un pezzetto di Goethe nella nostra cultura, perché lui è il più geniale antimoderno della modernità, perché la sua visione del mondo, se avesse trionfato, avrebbe configurato una diversa concezione dell'uomo sulla Terra e in Cielo». Il chiarimento della sua figura, in modo che ci possa servire, lo si può ottenere soltanto rovesciando il nostro rapporto con Goethe. Una operazione che salva il classico, usandolo senza riguardo per la nostra salvezza, un tentativo di risurrezione che lo risommerge nell'esistenza. Ne risalta un Goethe vitalmente inquieto e insoddisfatto: e lo è come il suo Faust, come Werther e Meister.

EAN: 9788888130569
EUR 14.50
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Traduzione di Maria Michahelles. Firenze, Centro Internazionale del Libro 1958, cm.14x21,5, pp.236, legatura editoriale cartonata, sopracoperta figurata. Coll.Vite Tormentate.
EUR 13.00
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Testo raccolto da Georges Belmont. Traduz.e note di Augusto Donaudy. Milano, SE Ediz. 2022, cm.13x22, pp.350, num.ill.bn.in tavv.ft. brossura cop.fig.a col.con bandelle, Coll.Testi e Documenti,146. “Quando Marcel Proust morì, già celebre nel mondo, nel 1922, molti si precipitarono da colei ch’egli chiamava la sua «cara Céleste», per ottenerne la testimonianza, i ricordi. Molti sapevano che solo lei (per essergli vissuta accanto negli otto decisivi anni della sua esistenza) deteneva verità essenziali sulla persona, sul passato, sugli amori, sullo sguardo sul mondo, sul pensiero, sull’opera di quel grande, geniale infermo. Quelle stesse persone non ignoravano che, per ore e ore, tutte le notti – notti che erano il giorno per quell’uomo –, Céleste Albaret aveva avuto l’eccezionale privilegio di sentirlo raccontar di sé sul filo della memoria, e raccontare le serate da cui tornava, e mimare e ridere come un fanciullo e tracciare già ad alta voce questo o quel capitolo dei suoi libri. Céleste era il testimone principe, il centro di tutto. Ma per cinquant’anni rifiutò di parlare. La sua vita, diceva, se n’era andata con Monsieur Proust. E come lui s’era costretto, in volontaria reclusione, nella propria opera, così lei ormai voleva vivere da reclusa nella sua memoria. Soltanto così lui sarebbe rimasto il magnifico monarca dello spirito e il mostro di tirannia e di bontà ch’ella aveva, come oggi dice, «amato, subìto, assaporato». Tentare di render tutto questo – e di renderlo malamente, come temeva – avrebbe significato tradirlo. Se ora, a ottantadue anni, ha mutato parere è perché ha ritenuto che altri, meno scrupolosi, avessero tradito Marcel Proust, sia perché non disponevano delle sue fonti di verità, sia per eccesso di fantasia o per la tentazione di erigere a tesi le loro piccole, «interessanti» (o interessate) ipotesi. Quanto a me, affermo che non avrei accettato di farmi l’eco di Madame Albaret se dopo alcune settimane – sui cinque mesi che durarono le nostre conversazioni – non mi fossi convinto della sua assoluta sincerità. Poiché questo libro urterà molti preconcetti e susciterà numerosi malumori, volevo esser assolutamente certo di non prestarmi a un altro genere di tradimento: quello, come ho detto un giorno a Madame Albaret, di erigere un’icona.” (Dall’introduzione di Georges Belmont)

EAN: 9788867237296
EUR 35.00
-20%
EUR 28.00
Disponibile
Pisa, Giardini Editori 1982, cm.15x23, pp.45, brossura.

EAN: 9788842707905
EUR 15.00
-53%
EUR 7.00
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From Sappho to Atwood , women's writing through the ages and throughout the world. Bloomsbury Publishing 1992, cm.16x24, pp.XII,1172, brossura sopracoperta figurata a colori. An international guide to women's writing throughout the ages, containing over 5000 fully cross-referenced entries. The essays introduce women's writing by area and period, followed by a comprehensive alphabetical reference section which includes authors, texts and up-to-date bibliographies for further research. The guide ranges from Sappho to Chinese writers post-Tiananmen Square, from South-East Asia to Romania and Bulgaria.

EAN: 9780747515920 Note: fondo di magazzino
EUR 16.00
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A cura di Silvia Giacomini. Firenze, Le Cariti ed. 2022, cm.12x18, pp.125, brossura con bandelle. Coll.Talia,17.

EAN: 9791280827029
EUR 16.00
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Milano, Lucarini Ed. 1989, cm.15x22,5, pp.233, legatura ed. sopracop.fig.a col. Coll.Il Labirinto,23.

EAN: 9788870333510
EUR 9.00
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4° serie Firenze, Publications de L'Institut Franòais de Florenze 1962, cm.16x24, pp.120, brossura. Coll. Saggi Bibliografici,5. Intonso. Firmato dall'autrice.
Note: Ancora intonso. Elegante dedica firmata dall'autrice con pennino ad inchiostro nero in antiporta.
EUR 27.50
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Paris, Librairie Nizet 1974, cm.14x21, pp.177, brossura Testo in francese.
Note: Alcune sottolineature a matita nt. Copertina brunita.
EUR 14.00
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Traduzione di Roberta Bovaia. Parma, Guanda 2004, cm.14x20, pp.182, brossura con bandelle e copertina figurata a colori. Coll. biblioteca della Fenice. L'ammirazione per il poeta, il libro sul "Postino", poi la frequentazione e l'amicizia con l'uomo: raccontando del suo rapporto con Pablo Neruda, Antonio Skármeta ci offre un ritratto e un'antologia personale di uno dei più grandi protagonisti della scena letteraria del secolo scorso. Lasciandosi guidare dai versi del "maestro", Skármeta propone un itinerario poetico e critico in cui sono le poesie stesse a suggerirgli ricordi e riflessioni, spunti che illuminano la vita e l'opera di Neruda, aneddoti di un'amicizia intensa e di una grande passione civile, culminata con la morte di Salvador Allende e la fine di un'illusione politica

EAN: 9788882468408
EUR 14.00
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EUR 8.50
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Paris, Didier 1977, cm.15,5x24, pp.46, alcune ill.bn.ft. brossura Collection Etudes Anglaises,69. Cette chronologie des moments clés du mouvement Beat (1939-1969) à été vérifiée par Cassady, Corso, Ferlinghetti, Ginsberg, Kaufman et Snyder, et elle est suivie d'un petit cahier de photographies en N & B.

EAN: 9782208030768
EUR 26.00
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Textes réunis par Daniel Racine. Paris, Minard Ed. 1987, cm.14x19, pp.230, brossura Coll.La Revue des Lettres Modernes,1. Testo in francese. Une analyse de la problématique du langage persien tant dans sa gestation psycho-poétique que dans ses incidences purement référentielles et ses prolongements critiques et esthétiques.

EAN: 9782256901973
EUR 14.00
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