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#119865 Filosofia

Storia della Filosofia. L'Età dell'Illuminismo.

Autore:
Editore: Editori Laterza.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.U.L.,77,78.
Dettagli: 2 voll. cm.11x18, pp.498, brossura Coll.U.L.,77,78.

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#5673 Filosofia
Bari, Editori Laterza 1968, 2 voll. cm.11x18, pp.444, brossura Coll.Universale,80,81.
Note: Qualche sottolineatura nel testo.
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Atti del conv.internaz.di studi su Lope de Vega, Firenze 10-13/02/1999. A cura di M.G.Profeti. Firenze, Alinea Ed. 1999, cm.12x21,5, pp.285, brossura cop.fig. Coll.Secoli d'Oro.16.

EAN: 9788881253838
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Bologna, Nicola Zanichelli Ed. 1924, cm.17x23, pp.VIII,230, brossura intonso. Coll.Poesie di G.Pascoli,X. Terza edizione.
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Traduzione di Massimo Ortelio. Vicenza, Neri Pozza Ed. 2004, cm.14x21, pp.286, brossura copertina figurata a colori. Coll.I Narratori delle Tavole. È un giorno della Quaresima del 1490 a Parigi, un giorno davvero particolare per Nicolas des Innocents, pittore di insegne e miniaturista conosciuto a corte per la sua mano ferma nel dipingere volti grandi come un'unghia, e al Coq d'Or e nelle altre taverne al di qua della Senna per la sua mano lesta con le servette di bell'aspetto. Jean Le Viste, il signore dagli occhi come lame di coltello, il gentiluomo le cui insegne sono ovunque tra i campi e gli acquitrini di Saint-Germain-des-Prés, proprio come lo sterco dei cavalli, l'ha invitato nella Grande Salle della sua casa al di là della Senna e in quella sala disadorna, nonostante il soffitto a cassettoni finemente intagliato, gli ha commissionato non stemmi imponenti o vetrate colorate o miniature delicate ma arazzi per coprire tutte le pareti. Arazzi immensi che raffigurino la battaglia di Nancy, con cavalli intrecciati a braccia e gambe umane, picche, spade, scudi e sangue a profusione. Una commissione da parte di Jean Le Viste significa cibo sulla tavola per settimane e notti di bagordi al Coq d'Or, e Nicolas, che può resistere a tutto fuorché alle delizie della vita, non ha esitato un istante ad accettare. Non ha esitato, però, nemmeno ad annuire davanti alla proposta di Geneviève de Nanterre, moglie di Jean Le Viste e signora di quella casa.

EAN: 9788873059363
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Firenze, Franco Cesati Editore 2017, cm.16,5x23,5, pp.166, brossura. Collana Linguistica e Critica Letteraria, 20. Il «gusto della nostra lingua» (Parini) è stato variamente declinato nel corso della storia linguistica italiana, come testimoniano i saggi qui raccolti. È stato ideale di decoro e di eleganza per Federico Borromeo; lotta contro l'affettazione e ricerca di uno scaltrito pluristilismo, all'interno di una classicità rinnovata, per Parini polemista; ricerca del buon uso moderno, documentato in «nobili e giudiziosi scrittori», ma anche nell'uso vivo di Firenze, per Gherardini lessicografo; esigenza di rivitalizzare la lingua italiana che «non ha leggiadria né colorito se non in quanto si fa bella delle penne dei dialetti» per Giovanni Rajberti; incetta di risorse espressive e creatività linguistica per Carlo Dossi; abile riuso seriale di parole e immagini per Guido da Verona e Liala, regina del "rosa" nostrano; nuova libertà nel rapporto tra linguaggio grafico e verbale per i contemporanei Igort e Gipi. Ma il «gusto della nostra lingua» è stato anche e soprattutto la forte aspirazione all'unità e alla diffusione dell'italiano come elemento di identità nazionale quando si voleva fare l'Italia: ed è stato potente collante unitario per i nuovi italiani dell'Italia "plurale" del 1861, come può esserlo per i nuovi italiani dell'Italia di oggi, multilingue e multiculturale.

EAN: 9788876676291
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