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Il donatore , il precursore. Gabriele D'Annunzio nelle lettere del 1933 a GianCarlo Maroni.

Autore:
Curatore: Prefazione di Attilio Mazza. Carteggio con ampio commento biografico e 10 foto.
Editore: Fondazione Zanetto.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Letteraria La Ginestra.
Dettagli: cm.15x21, pp.68, brossura cop.fig. Coll.Letteraria La Ginestra.

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Firenze, Le Monnier 1974, cm.14x20, pp.XIV,280, brossura con bandelle, Coll.Quaderni di Storia,29.

EAN: 9788800840866
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#92740 Arte Pittura
Fiesole, Palazzina Mangani, 13/09-09/11/2003. A cura di Francesca Cagianelli. Fotografie di Carlo Cantini. Firenze, Pananti Ed. 2003, cm.24x30, pp.324, num.figg.bn.e a col.nt. brossura con bandelle, copertina figurata a colori. «Le nature morte di Peyron sono, per il pittore, fantasmi. Ecco un vaso azzurro. Per Peyron è un lago; e quei fiori sono una fancioulla. Se Peyron guarda il quadro è rapito, per incantamento, sul lago con la fanciulla». «Guardate la "Composizione" del 1943. C'è un lume, ci sono dei vasi, delle bottiglie. Peyron ci vede tre sorelle che portano la sposa allo sposo. In fondo c'è il codazzo, in primo piano un valletto, dietro un servo geloso».

EAN: 9788883410598
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#126544 Firenze
Firenze, Edizioni Arnaud 1952, cm.12x17, pp.102, 80 tavv.bn.ft. brossura cop.fig.a col.
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Palermo, Sellerio Ed. 2009, cm.12x17, pp.202, brossura con sopraccoperta figurata a colori. Coll.La Memoria,904. L'adolescente Giurlà è un mandriano di capre. Proviene dalla costa. È un ottimo nuotatore, e ha rischiato di diventare un altro Cola Pesce. Ha sfiorato pure il pericolo della deportazione nelle terre calve: poteva diventare un caruso, un nuovo (pirandelliano) Ciàula negli antri infernali e nelle tenebre di una zolfara. Come guardiano di armenti, sugli altopiani, poteva toccargli in sorte il destino di solitudine di Jeli il pastore. Giurlà approda invece in una prateria. Si immerge e galleggia nell'erba, o nelle acque sciapide di un lago, ora. Sente l'allarme dei sensi. E cerca calore nel pelliccione di una capra, tra una musata e una sgroppata. La capra, Beba, è solitaria: ostinata e fedele; oltre che di permalosa gelosia. Sa battere gli zoccoli, al momento opportuno, e imporsi, dopo i lagni di un belare querulo e dolente. Beba è ferina e misteriosamente umana. Sa amare e farsi amare. Giurlà è un amante che non sopporta la distanza; e neppure l'attesa. La favola della capra-donna è di nuda tenerezza; assai diversa dalla cronaca della continuata violenza, che armàli" più grossi dei becchi consumano intanto su una innocente "pupa" fatta di carne. Beba è diversamente innocente, pur nella sua selvaggia rustichezza". (Salvatore Silvano Nigro)

EAN: 9788838923562
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