Capperi! 50 ricette con le gemme delle rocce.

Milano, Mondadori 2005, Primi 6 volumi editi. cm.21x26, pp.405,410,410,410,410,410, ill.bn. legature editoriali cartonate, copertine figurate.

Firenze, Vallecchi Ed. 2007, cm.12x16, pp.63, brossura cop.fig.a col. Coll.I Quaderni del Mangiar Sano. Di frutta secca si parla soprattutto durante le feste natalizie, quando vassoi ricolmi di datteri e noci arrivano in tavola insieme al panettone. Ma i carnosi e croccanti frutti "a guscio" - insieme alla varietà "essiccata" di albicocche, fichi e uvetta - meriterebbero di essere mangiati più spesso: ricchi di proteine, vitamine e sali minerali, costituiscono un vero e proprio alimento, adatto agli sportivi e alle donne in gravidanza, e sono anche un validissimo "rompidigiuno" in alternativa a biscotti o merendine. D'altra parte, il gusto di questi piccoli tesori gastronomici non è secondo alle loro qualità nutrizionali e con la frutta secca si possono davvero creare, dall'antipasto al dolce, insoliti e profumatissimi menù, da Natale a ferragosto.

Firenze, Sarnus 2021, cm.17x24, pp.152, brossura copertina figurata a colori. Finalmente un manuale di cucina Toscana che torna alle origini. Alle origini non solo delle ricette, recuperate nelle versioni più attendibili e fedeli alla tradizione, di facile esecuzione ed esito sicuro, ma soprattutto alle origini di un modo di presentarle sorridente, affabile e coinvolgente, sulle orme di celebri predecessori quali Leo codacci, Zenone ben in i e su tutti pellegrino Artusi, pur senza la pretesa di poter eguagliare maestri così illustri. I piatti sono commentati e ampiamente corredato di notizie sui prodotti agroalimentari tipici toscani, per comunicare la gioia di cucinare e mangiare, facendo tutto il possibile per evitare la pedanteria di molti, troppi ricettari, toscani e non. Una lettura che non annoia, un manuale pensato per agevolare la riuscita di ogni piatto, una raccolta che arricchisce la cultura di chi la usa. Il secondo volume contiene le pietanze di terra, le pietanze di mare e i dolci.

Firenze, Sarnus 2020, cm.17x24, pp.152, brossura copertina figurata a colori. Finalmente un manuale di cucina Toscana che torna alle origini. Alle origini non solo delle ricette, recuperate nelle versioni più attendibili e fedeli alla tradizione, di facile esecuzione ed esito sicuro, ma soprattutto alle origini di un modo di presentarle sorridente, affabile e coinvolgente, sulle orme di celebri predecessori quali Leo codacci, Zenone ben in i e su tutti pellegrino Artusi, pur senza la pretesa di poter eguagliare maestri così illustri. I piatti sono commentati e ampiamente corredato di notizie sui prodotti agroalimentari tipici toscani, per comunicare la gioia di cucinare e mangiare, facendo tutto il possibile per evitare la pedanteria di molti, troppi ricettari, toscani e non. Una lettura che non annoia, un manuale pensato per agevolare la riuscita di ogni piatto, una raccolta che arricchisce la cultura di chi la usa. Il secondo volume contiene le pietanze di terra, le pietanze di mare e i dolci.

Ediz.del comune di Copparo. Ferrara, Liberty House 1999, cm.17x24, pp.199, 38 ill.bn.e col.nt.e ft. brossura cop.fig.a col. Coll.Ferrariae Decus.

Edizione tirata su carta a mano delle Cartiere Miliani strettamente limitata a 140 eesmplari. Edizione di gran pregio stampaa in anni di guerra dal Regio Istituto D'Arte, a cura dei professori e insegnanti e studenti. 5 Tavole litografiche e frontespizio di Amelia Gambini. Urbino, Regio Istituto d'Arte 1943, cm.19x27, pp.28, Legatura editoriale con titolo e illustrazione al piatto anteriore. Edizione limitata, Edizione numerata, Esemplare N. 114 di 140.

Disegni di Lynn Johnston. Traduzione di Rossana Cavaglieri. Milano, Sperling & Kupfer 1990, cm.14x21, pp.170, brossura. Collana Super Bestseller, 76.

A cura di R.Dionigi. Firenze, Polistampa 2014, cm.25x31,5, pp.368, illustrazioni in bianco e nero e a colori, tavole. legatura editoriale cartonata sopracoperta figurata a colori. La letteratura sulla scultura invetriata dei Della Robbia è vastissima, ma poco si è scritto su quella parte della loro produzione che riguarda gli stemmi araldici. Allan Marquand, uno dei maggiori studiosi delle maioliche robbiane, ha studiato e catalogato queste opere per la prima e unica volta nel 1919. A distanza ormai d'un secolo questo volume presenta una catalogazione riordinata e aggiornata, con particolare riguardo all'attribuzione dei singoli manufatti a ciascuno dei membri della numerosa famiglia robbiana. Le sculture sono poi esaminate dal punto di vista strettamente araldico, secondo le leggi consolidate e la terminologia di una scienza che impone l'analisi specifica di smalti, partizioni e figure nella loro posizione, numero e attributi. I saggi introduttivi permettono inoltre di inserire gli stemmi in un ben determinato contesto storico.