Le parole per dirlo.

Traduz.di Natalie Banas. Milano, Bompiani Ed. 2008, cm.12x20,5, pp.290, brossura cop.fig.con bandelle.

Traduzione di Silvia Stefani. Milano, Bompiani 1984, cm.14x21, pp.307, legatura editoriale con sovracopertina figurata a colori.

Traduzione di Silvia Stefani. Milano, Bompiani 1990, cm.12x19, pp.307, brossura copertina figurata a colori. Coll.Grandi Tascabili Bompiani.

Traduzione Mariagiovanna Anzil. Milano Bompiani 1988, cm.14x22, pp.216, legatura ed.sovraccop.fig.a colori.

A cura di Antonio Panella, introduz.e note di Sergio Camerani. Firenze, Le Monnier per Cassa di Risparmio di Firenze s.d.(2000 ca.), cm.14x21, pp.XXXI,157, brossura Ristampa anastatica dell'edizione 1958.

Dalla "Rivista Aeronautica". pp.131, brossura

Traduz.di Daniele Didiero. Milano, Rizzoli 2006, cm.13x20, pp.279,(11), legatura editoriale con sovraccoperta. Coll.BUR Saggi. Prima edizione italiana. In questo saggio Bloom intende dimostrare che la tradizione giudaico-cristiana in realtà non esiste, che ebraismo e cristianesimo sono di fatto incompatibili. Esaminando con il metodo della critica letteraria e storica la Torà ebraica, l'Antico e il Nuovo Testamento e i Vangeli gnostici contemporanei a quelli canonici, Bloom arriva alla conclusione che il Gesù "ebraico" di Marco, così umano, irascibile e incline all'ironia, potrebbe essere davvero figlio di quella divinità fin troppo umana che è lo Jahvè della Torà; mentre il Cristo degli altri libri del Nuovo Testamento proviene da una famiglia del tutto diversa; e lo Jahvè degli ebrei e il Dio Padre dei cristiani hanno ben poco in comune.