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Studi critici su Ugo Foscolo e Melchiorre Gioja.

Autore:
Curatore: A cura di Rinaldo Orecchia.
Editore: Edizioni CEDAM, Vasa Editrice Dott.Antonio Milani.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Opere Edite e Inedite di Antonio Rosmini-Serbati, vol.XLVIII.
Dettagli: cm.17x24,3, pp.XIII,(1),191,(3), brossura Coll.Opere Edite e Inedite di Antonio Rosmini-Serbati, vol.XLVIII.

EUR 20.00
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#7148 Filosofia
A cura di Giovanni Gentile. Bari, Laterza 1930, cm.13x20,5, pp.VII,260, brossura Coll.Piccola Biblioteca filosofica.
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#236337 Filosofia
Testi scelti da Pier Paolo Ottonello. Milano, Ares Ed. 1999, cm.14,5x20,5, pp.122, brossura cop.fig.a col. Coll. Emmaus.

EAN: 9788881551682
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#322590 Filosofia
Milano, Tipografia Guglielmini 1856, cm.12x18,5, pp.260, rilegatura in mezza pergamena, tassello in pelle al dorso.
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Note: timbro alla copertina a frontespizio.
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Firenze, Olschki Ed. 2004, cm.18x25,5, x-258 pp., Coll. Studi e testi per la storia della musica, 15. Viene proposta l’edizione critica del libretto di Felice Romani per Giovanni Simone Mayr. Un ampio saggio introduttivo racconta le vicende dell’opera dalla commissione del San Carlo di Napoli (1813) al successo internazionale dovuto all’interpretazione di Critical edition of Felice Romani’s libretto for Johann Simon Mayr, with an extensive introductory essay describing the history of this opera commissioned in 1813 by the Teatro di San Carlo of Naples, and its great international success, which was due to

EAN: 9788822253910
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#146872 Arte Scultura
Morbio Inferiore, SelectiveArt 2010, cm25x30,5 pp.474, 264 figg.a col.e num.bn.nt. legatura editoriale sopracoperta figurata a colori in cofanetto. Coll.Infra Sculptores. 2. Un importantissimo volume, realizzato dopo lunghe ed ampie ricerche dallo studioso Alfredo Bellandi. Lo scultore quattrocentesco attivo ad Urbino tra il settimo e l'ottavo decennio del '400 era noto col nome convenzionale di Maestro delle Madonne di Marmo, sotto quest'etichetta di comodo si è scoperto celarsi la personalità artistica di Gregorio di Lorenzo, cioè uno scultore toscano formatosi nell'ambiente fiorentino dominato dall'ultimo Donatello e dal giovane Verrocchio. L'artista viste le notevoli capacità e la grande versatilità intraprese una carriera feconda spostandosi in varie parti d'Italia, là dove era richiesta la sua opera. Ebbe così ad intraprendere una feconda stagione urbinate, a fianco dei numerosi lapicidi e scultori reclutati tanto dalla Toscana quanto dall'entroterra marchigiano, sino alla Dalmazia, per realizzare in tempi ristretti i fantastici apparati decorativi del Palazzo di Federico da Montefeltro. La fama di Gregorio di Lorenzo è però legata alle bellissime Madonne ad altorilievo, tre delle quali ancora conservate nel Palazzo (una quarta, con lo stemma di Federico è oggi a Ottawa in Canada), opere tutte di grande virtuosismo, nella piena osmosi che viene a sublimarsi fra le forme modellate e la specificità delle grandi lastre di marmo scelte ed utilizzate dallo scultore. L'artista: Documentato a Firenze dal 1455 al 1495, fu un attivo scultore la cui produzione più tipica è appunto quella di rilievi di Madonne col Bambino in uno stile elegante e ornato riconducibile alla lezione di Mino da Fiesole e Desiderio da Settignano. Tipici sono i sorrisi trattenuti dall'aspetto leggermente forzato, gli sguardi "felini", le labbra serrate e le guance gonfie. La sua identità è stata chiarita solo recentemente (dopo aver proposto i nomi di Domenico Rosselli, Tommaso Fiamberti e Giovanni Ricci) e gli sono attribuiti vari lavori oggi in vari musei italiani ed esteri. Una sua Madonna col Bambino è nella chiesa di Santo Stefano al Ponte a Firenze, due al Museo Nazionale del Bargello, tre nella Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, un'altra al Louvre di Parigi[1], una alla National Gallery of Australia di Canberra[2], una al Columbia Museum of Art di Columbia (South Carolina) e una ancora alla National Gallery of Canada di Ottawa. Un San Giovannino si trova nella National Gallery of Art di Washington e una lunetta della Madonna col Bambino e due angeli è nella Pinacoteca civica di Forlì, insieme con una trabeazione. Il lavabo della Badia Fiesolana è opera di collaborazione con Francesco di Simone Ferrucci, che ne curò il disegno architettonico. Lavorò anche ad Urbino, dove scolpì alcuni peducci con imprese di Federico da Montefeltro, sfingi, putti e cherubini, in due sale dell'appartamento degli ospiti del Palazzo Ducale. A lui si riconducono anche i bassorilievi con il Profilo di Antonino Pio e di Marco Agrippa a Casa Romei di Ferrara, di Adriano al Musée du Louvre di Parigi e Sulpicio Galba al Seminario Vescovile di Rovigo.

EAN: 9788889218082
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#293998 Arte Saggi
Roma, Castelvecchi Editore 2011, cm.14x21, pp.244 alcune tavole a colori ft. brossura. Coll:Le Navi,23. Nuova edizione riveduta e ampliata. Questo libro indaga il difficile rapporto tra pensiero filosofico e arte del Novecento. "Non vedi niente lì?" chiede Amleto alla Regina, sua madre, indicando il fantasma del Re. La stessa domanda sembra tormentare, tre secoli dopo, la filosofia al cospetto dell'esperienza estetica. Ancora un caso di cecità? Oppure è l'arte contemporanea a non sapersi emancipare dalla cronaca di costume? L'autore si inoltra in quattro "Sentieri", corrispondenti ognuno all'opera di un grande filosofo del Novecento (Deleuze, Gadamer, Gehlen, Merleau-Ponty) che ha lasciato attraversare il proprio pensiero dal rapporto con le arti moderno-contemporanee.

EAN: 9788876150937
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#318575 Firenze
Firenze, Polistampa 2021, cm.21x30, pp.40, illustrazioni a colori. brossura. Il significato simbolico attribuito al poliedro è di rappresentare la "quintessenza del fuoco", a sua volta simbolo dello Spirito Santo, che dall'alto della Sagrestia Nuova di Michelangelo s'irradia sopra le sepolture sottostanti come segno di eterna Salvezza. L'immagine del poliedro è stata più volte evocata da papa Francesco per spiegare fenomeni complessi quale la Chiesa e la realtà umana, ricordando che «Il tutto è più delle parti, ed è anche più della loro semplice somma», per cui «Il modello non è la sfera, che non è superiore alle parti, dove ogni punto è equidistante dal centro e non vi sono differenze tra un punto e l'altro. Il modello è il poliedro, che riflette la confluenza di tutte le parzialità che in esso mantengono la loro originalità» (EG 235-236). Testi introduttivi di Giuseppe Betori, Dario Nardella, Paolo Padoin, Marco Domenico Viola. Testi di Vincenzo Vaccaro e Monica Bietti.

EAN: 9788859621768
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