Catalogo della Mostra:
Albrecht Durer 1471-1528.
Ancona, Mole Vanvitelliana 2 Aprile - 6 giugno 2004. A cura di Vincenzo Sanfo. Pesaro, Arthemisia
2004,
cm.24x26,
pp.70, di figg.bn.nt.
brossura cop.fig.a col.
[volume nuovo]
La mostra a cura di Vincenzo Sanfo è l’occasione per ammirare nello specifico la produzione grafica di Durer. Sono esposte oltre 100 opere, tra incisioni e xilografie, in gran parte di soggetto religioso, composte durante i suoi soggiorni veneziani tra il 1494 e il 1507. Opere che consentono di comprendere la rilettura del mondo classico e rinascimentale italiano di Bellini, del Mantenga e di Leonardo, approfondito in occasione dei soggiorni in Italia.
Proprio di quel periodo sono le serie dedicate alla Vita della Vergine (1502-1505) quelle della Piccola Passione Xilografica (1509-1511) e della Grande Passione Xilografica (1496-1499), con i quali Durer volle diffondere il messaggio religioso con una impronta umana e popolare più consona ai suoi tempi e superando quella tardo gotica ancora in uso. Innovazione che, mediata dal modello italiano, destò grande stupore e meraviglia in tutto il nord Europa.
Tra i lavori più importanti realizzati da Durer un posto d’onore è riservato al Grande Carro Trionfale di Massimiliano I. Commissionatogli dall’imperatore austriaco fu realizzato con l’aiuto dell’umanista Willibald Pirckheimer e consiste in otto fogli che riuniti compongono il carro trionfale trainato da sei coppie di cavalli. Massimiliano I non vide l’opera completata in quanto alla sua morte avvenuta nel 1519 l’opera non era ancora terminata, ma l’edizione definitiva (1526) tenne conto delle modifiche volute da Massimiliano e l’umanista Pirckheimer elaborò una complessa simbologia per esaltare l’essenza del “vero principe”.
Tra le opere più celebri presenti in mostra, particolare rilievo è infine posto ai fogli de “La Melancolia”, da sempre al centro di studi, ricerche e pubblicazioni che ne hanno indagato i significati tecnici, matematici, filosofici, esoterici, e del “Cavaliere e la Morte” che rappresenta appieno lo spirito della caducità della vita umana.