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#331407 Esoterismo

Dopo... La straordinaria inchiesta di un reporter sulle prove della vita oltre la vita.

Autore:
Editore: Pienogiorno.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.15x21, pp.304, brossura copertina figurata a colori.

Abstract: È stato un serrato lavoro d'inchiesta a portarmi ad ammettere che la vita dopo la morte è una realtà. La morte non esiste, è solo una storia raccontata dagli esseri umani. «La vita continua dopo la morte. Quest'affermazione non è una credenza, ma una deduzione razionale. Ci sono arrivato dopo anni di ricerche, letture, interviste a studiosi di tutto il mondo e conversazioni con innumerevoli testimoni i cui racconti mi hanno profondamente colpito. Mantengo un punto di vista razionale, il che significa che chiunque intraprendesse ricerche simili arriverebbe alla stessa conclusione: la morte non è la fine della vita, ma un momento di transizione fra due realtà distinte. La morte è una porta. Siamo tutti insieme. Noi con loro e loro con noi. La mia ragione l'ha constatato, e ormai anche il mio cuore ha accettato che è così.» Attraverso rigorosi studi e decine di straordinarie testimonianze, un grande giornalista indaga sulle prove della vita dopo la vita. Con risultati illuminanti.

EAN: 9791281368392
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Torino, Einaudi Ed. 1974, cm.10,5x18, pp.173, 209 figg.bn.nt.e ft. brossura cop.fig. Coll.Piccola Biblioteca,216.
EUR 15.00
2 copie
#254634 Facsimili
Il ms. Palatino 556, straordinario prodotto della cultura delle corti padane, porta la data del 20 luglio 1446; fu realizzato dal copista Zuliano degli Anzoli e dai suoi collaboratori. Commentario di Cardini, Roberto; Delcorno Branca, Daniela; Bertolini, Lucia; Faietti, Marzia; Hoffmann, Annette; Tordella, Piera Giov Roma, Treccani 2009, cm.20x27,5, pp.348, 289 disegni. facsimile con legatura in velluto, contenuto insieme al commentario in una teca rilegata in pelle. Edizione in facsimile e commentario. Edizione limitata in 750 esemplari. Il manoscritto Palatino 556 (Tavola Ritonda) si inserisce nella tradizione letteraria e illustrativa del ciclo bretone, legato alla mitica figura di Artù e ispirato alle vicende cavalleresche di argomento amoroso. Il genere, sorto nell’Alto Medioevo e affermatosi in Francia, si diffuse in Italia dall’inizio del XII secolo, e la sua fortuna continuò anche nei secoli successivi. Nelle biblioteche signorili, in particolare dell’Italia settentrionale, abbondavano i manoscritti illustrati che rievocavano le avventure della civiltà cortese-cavalleresca, e il loro successo è testimoniato dalla grande quantità di codici pervenuti fino a noi. Il ms. Palatino 556, straordinario prodotto della cultura delle corti padane, porta la data del 20 luglio 1446; fu realizzato dal copista Zuliano degli Anzoli e dai suoi collaboratori. Si tratta di un’opera di grande fascino sia sotto il profilo letterario sia dal punto di vista artistico. Quanto ai contenuti, il testo rielabora le storie connesse all’epopea arturiana, incentrate sulla ricerca del Santo Graal e sulle imprese dei cavalieri della Tavola Rotonda, intrecciate alle vicende amorose di Lancillotto e Ginevra e di Tristano e Isotta. La redazione in volgare dialettale è arricchita da un cospicuo apparato illustrativo costituito da 289 disegni, eseguiti quasi esclusivamente a penna, che commentano il racconto, visualizzandolo in sequenza narrativa a ogni pagina. La presenza di tali disegni, distribuiti su 171 carte, accresce l’importanza che il codice riveste nell’ambito dell’illustrazione dei romanzi arturiani. Per la loro attribuzione sono state avanzate varie ipotesi che riguardano due esponenti della famiglia Bembo – Bonifacio, il più famoso tra i pittori della famiglia, e Ambrogio, noto come miniatore , oltre allo stesso Zuliano degli Anzoli. Riguardo alla committenza, è stato possibile formulare delle ipotesi sulla base di alcune caratteristiche iconografiche del codice: così, la particolare attenzione posta nell’illustrazione della liturgia del Santo Graal ha suggerito un legame diretto con i Gonzaga, mentre la raffigurazione ricorrente del ghepardo con collare e guinzaglio ha indotto a ricercare il committente nella cerchia delle famiglie cremonesi o nel contesto della famiglia viscontea; motivi prevalentemente legati all’araldica e agli stretti rapporti con la corte milanese hanno invece fatto ipotizzare una committenza di ambito parmense, nella persona di Pier Maria Rossi (1413-1482), conte di Berceto e di Corniglio, marchese di San Secondo. All’approfondimento delle problematiche legate ai diversi aspetti del codice è dedicato il volume di saggi, curato da Roberto Cardini, che accompagna l’edizione in facsimile della Tavola Ritonda. Il volume si apre con il contributo di Daniela Delcorno Branca sulla specificità del Palatino 556 nell’ambito della tradizione arturiana italiana; seguono l’imponente saggio linguistico di Lucia Bertolini sull’influenza esercitata nella redazione del codice dalla lingua del copista; lo studio storico-artistico condotto da Marzia Faietti sul complesso rapporto tra testo e immagine; l’accurata indagine iconografica di Annette Hoffmann sui rapporti del codice con l’illustrazione figurativa precedente e coeva, e sulle novità che esso presenta. L’analisi degli aspetti tecnici della scrittura, quali le tipologie degli inchiostri, le loro combinazioni e la dinamica delle varie fasi del disegno è invece affrontata da Piera Giovanna Tordella, cui fa seguito lo studio di Adriana Di Domenico sulla committenza. Completano il volume la descrizione codicologica del manoscritto e un’accurata trascrizione del testo.
EUR 7,000.00
-68%
EUR 2,200.00
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#261721 Firenze
AION 2004, cm.31x24, pp.128, brossura copertina figurata. Coll:Atlante Urbano,1.

EAN: 9788888149172
EUR 20.00
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UNO Editori 2021, cm.14x20, pp.306, brossura copertina figurata. Coll.La Via dei Libri Eretici. Cosa racconta l’Antico Testamento riguardo al Dio Unico? Perché è chiamato “Signore degli eserciti”? Yahweh, il dio dell’Antico Testamento, è figlio dei costumi tribali e patriarcali dell’epoca per cui razzie, saccheggi e massacri sono gli unici strumenti di sopravvivenza e conquista. E, come le divinità assire e babilonesi, egli è un Dio guerriero, forte e brutale, mosso da spirito di vendetta soprattutto contro i suoi nemici e contro chi lo tradisce. Possibile che la Bibbia racconti questo? La Bibbia non è forse il libro che, secondo la Chiesa, è stato ispirato dallo Spirito Santo e che permette di giungere alla salvezza eterna? Ciò che pensiamo di conoscere riguardo al messaggio salvifico della Bibbia è il frutto di elaborazioni teologiche successive.

EAN: 9788833802183
EUR 15.70
-36%
EUR 9.90
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