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I sentieri della ventura. L'errare del cavaliere.

Autore:
Editore: Gribaudo Editore.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Saggistica,6.
Dettagli: cm.17x24, pp.254, 32 tavv.a col.ft. e alcune ill.nt., legatura ed.in imitlin. Coll.Saggistica,6.

Note: Mancante di sopracoperta.
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A cura di G.Prezzolini, M.C.Chiesi. Milano, Rusconi Ed. 1993, cm.13,5x22, pp.398, legatura cartonata dorso tondo. Collana Opere di Prezzolini.

EAN: 9788818121124
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Roma, Editalia 1975, cm.27x32,5, pp.302, XXIV tavv.bn.e col.e num.ill.bn.e col.nt. legatura ed. sopracop.fig.a col.
EUR 71.27
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#319883 Arte Grafica
12 incizioni stampate da Alinari- Baglioni di Firenze, Riproduzioni da originali del Museo Aeronautico Caproni di Taliedo stampate a Napoli nel 1836 da Fregola, Wenzel, GattI e Dura. Aeronautica Militare 1980, cm.41,5x53, Cartella cartacea contenete le 12 tavole e 1 foglio di spiegazioni. Le riproduzioni recano macchiette nelle porzioni bianche dei fogli, dal confronto con altre immagini indichiamo che si tratta di riproduzioni da originale con le medesime macchie.
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#330542 Firenze
Firenze, Bonechi Ed. 1994, cm.15x23, pp.174, alcune ill.bn.nt. legatura editoriale cartonata. Tutti conoscono il Tabernacolo delle Fonticine, posto in Via Nazionale, molti hanno osservato quelle minuscole lapide Ile angolari al Canto di Candeli in Borgo Pinti o a quello della Mela in Via Ghibellina, ma pochi, penso, hanno individuato in questi segni i ricordi tangibili del mondo affascinante ma del tutto inedito delle Potenze fiorentine. Erano questi piccoli potentati, da qui il nome, che avevano i loro dominii all'interno delle mura cittadine ed erano formati da quella moltitudine di "subpositi" alle Arti che con il loro lavoro fecero la fortuna di Firenze. Questi lavoratori, afflitti dalla miseria, dalla fame, dalle pestilenze, ebbero come unica risorsa per sopportare i disagi di una vita così dura quella di riunirsi in gruppi, solitamente per mestiere e partecipare alle "allegrezze" cittadine, decretate per celebrare il Santo Patrono, la nascita di un Principe o l'elezione di un Papa. In queste occasioni le Potenze, o Signorie Festeggianti, si "risentivano" e gli ascritti alle varie brigate si esibivano in parate, ognuno con una propria livrea, si affrontavano nelle "armeggerie" e in cruente sassaiole; la sera poi concludevano con una generale sbicchierata, dimenticando per un giorno le misere condizioni di sfruttati. Ogni Potenza era organizzata come un vero e proprio stato e come tale aveva un vessillo, un territorio chiaramente delimitato nei suoi confini. AI vertice gerarchico esistente all'interno di ogni Potenza stava il Signore al quale erano riconosciuti titoli altisonanti come il Gran Monarca della Città Rossa, da S. Ambrogio o il Vice-Imperatore de' Camaldoli in Oltrarno. E questi Monarchi erano il tramite fra la Potenza ed il potere costituito. Nelle numerose lettere scritte con mano incerta da questi Signori si vede con quanta seriosa dignità uno scardassiere o un calzolaio interpretasse il suo ruolo. Vero è che quasi sempre le missive erano richieste di "benigni donativi", ma con ambiziosa fantasia si prometteva in cambio " . che avendo bisogno il S.mo Granducha io gli metterò in ordine cento mila cavalli e duecento mila fanti . ". Le Potenze erano nate nel 1343, per volere del Duca d'Atene e cessarono di esistere fra il 1629 e il 1630 per il mutato contesto sociale, ma soprattutto per la qrave pestilenza che colpì Firenze in quegli anni. L'epidemià cancellò quei Reami, Principati e Baronie che avevano procurato un po' di spensieratezza a molte generazioni del Popolo Minuto
EUR 9.00
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